lunedì 11 maggio 2015

La morte non esiste

Toddi (Pietro Silvio Rivetta conte di Solonghello), scrittore, giornalista, regista, docente all'istituto di studi per l'Oriente e massimo conoscitore della filosofia e della vita dei giapponesi, vissuto nei primi anni del '900, nel suo volume Geometria della realtà e inesistenza della morte  (De Carlo editore, Roma 1947) ha sostenuto che, siccome nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma in continuazione, la morte altro non è che il passaggio ad un'altra forma di vita in un continuum di trasformazione del quale noi non ne percepiamo che le apparenze.
Dal punto di vista demodoxalogico l'apparenza e la trasformazione sono dei cardini che stimolano i ricercatori dell'opinione pubblica a non soffermarsi su ciò che appare o si dice ma a vedere il passato e il futuro come un tutt'uno scindendo le varie nicchie (psicosociali) nella loro perenne concatenazione con l'ambiente, composto da un territorio sul quale vive una multiforme popolazione che crea risorse  sfruttando contemporaneamente quelle offerte dall'ambiente.
In alto un grafico dimostrativo di Toddi.