giovedì 28 marzo 2013

Auguri

In occasione della festività il blog sospende la pubblicazioni sino al 2 aprile.

mercoledì 27 marzo 2013

Bonino for president

Anche il noto editorialista Enrico Cisnetto, nella trasmissione di Omnibus de LA7tv del 25 scorso, si è schierato in favore di Emma Bonino. Come i nostri elettori ricorderanno sin dal 4 luglio 2011 e poi nel novembre 2012 abbiamo suggerito la Bonino addirittura per il Colle, quale migliore candidato tra i vari nomi circolanti, specificando lo scorso 3 ottobre che per "sparigliare le carte" (specie nell'attuale impasse in cui si trova Pier Luigi Bersani) la Bonino potrebbe ricoprire la carica di presidente del Consiglio. Rappresenterebbe una minoranza politica che, con l'apporto dei voti di Pd, Pdl e M5S, garantirebbe imparzialità e rappresentanza di tutti gli italiani essendo fuori dai giochi politici. Ha una lunga e apprezzata carriera in seno ad organismi internazionali e un'altrettanta conoscenza dei meccanismi burocratici. La Bonino, inoltre, è una donna decisa a far valere le decisioni che assume nei confronti di tutti (in Italia e all'estero); è ben vista sia da Israele che dagli arabi e dagli americani, per non parlare dei paesi in via di sviluppo e quindi un nome spendibile sul piano internazionale; non avendo dei parlamentari suoi che la sorreggono potrebbe facilmente trovare punti di convergenza e forme di collaborazione con gli schieramenti parlamentari di maggioranza. Note infatti sono le sue battaglie per i diritti civili, la pace, la dignità della persona, i rimborsi elettorali, così come è autentico lo spirito liberale e il garantismo in favore degli indagati e dei condannati. Che cosa potrebbero volere di più le formazioni politiche interpellate dal Capo dello Stato?



martedì 26 marzo 2013

Vocazioni dittatoriali

Secondo lo schema (disegno in alto) pubblicato su Demodossalogia ed opinione pubblica, edizioni Sidd 1998, dopo un energico rinnovamento - causato dalle conseguenze di una guerra o da una catastrofe ambientale - che manda a casa le oligarchie o le dittature si genera un periodo di scetticismo e relativismo con positivi riflessi sulla conduzione democratica. Con il passare del tempo la democrazia si sbriciola in fazioni creando il cesarismo che è l'anticamera delle dittature predicate da leader carismatici o messianici sino al ritorno di regimi assolutistici. Il passaggio dall'una all'altra fase può essere più o meno veloce, intervallato da cicli di maturazione con forme e ideologie attinenti all'epoca sociale e tecnologica.
Se ripercorriamo la nostra storia, dalla caduta del fascismo ad oggi, possiamo constatare che la democrazia parlamentare, specie in questi ultimi vent'anni, è sfociata in oligarchie politiche ed economiche in guerra tra loro e all'interno degli stessi schieramenti. Oggi possiamo dire di essere nell'anticamera delle dittature.
Nella grande manifestazione di piazza di sabato scorso a Roma si è visto un gigantesco palco (assimilabile alle scenografie dell'antica Roma imperiale e alle adunate naziste) per il nuovo Cesare o Dux e, in effetti, gli atteggiamenti, le pause, le frasi corte, il tono di voce di Silvio Berlusconi e l'intera coreografia hanno imitato i discorsi dal balcone di Benito Mussolini.
Ma non è il solo segnale: i parlamentari del Movimento Cinque Stelle si comportano disciplinatamente e concordemente come un manipolo settario che risponde solo alle istruzioni impartite dal capo Beppe Grillo, che dichiara di voler abbattere il sistema (democratico e parlamentare) per un qualcosa di nuovo ancora non bene definito.
Nel frattempo Pier Luigi Bersani, in assenza di interlocutori, con un'abile mossa, piazza due personaggi (sinora estranei alla politica partitica) alle presidenze di Camera e Senato e tenta di insediarsi a palazzo Chigi.
Ad eccezione di un centinaio di parlamentari del Pd tutti gli altri non sono stati eletti dalla volontà popolare ma scelti dalle oligarchie di partito, anche questo è un segnale che va verso una sola guida. Tutto tende al pensiero unico, dall'abbraccio universale delle religioni auspicato da papa Francesco alla conventicola mondiale dei massoni, per giungere - attraverso i mass-media - al popolo che plaude e segue sempre coloro che parlano con enfasi dal palazzo.
L'unica nota positiva sono i giovani che, seppure scelti dai capi, hanno una loro testa e soprattutto un'esperienza di vita (e di futuro) diversa dalle generazioni precedenti.

lunedì 25 marzo 2013

Giustizialismo

Oltre centomila fedelissimi di Silvio Berlusconi sono convenuti il 23 scorso a Roma convocati, inizialmente, per protestare contro la magistratura (composta in buona parte da donne tra giudici e pubblico ministero, quindi sicuramente non massoni) che perseguita il cavaliere da quando è sceso in politica.
Il ragionamento dei difensori di Berlusconi è chiaro: essendo la democrazia basata sulla tripartizione dei poteri tra parlamento, magistratura e pubblica amministrazione (ed essendo ogni potere autonomo) i poteri non possono interferire fra di loro. Inoltre qualche anno fa, su iniziativa della Lega, è stato introdotto un concetto: "la legge è amministrata in nome del popolo". In qualche aula di tribunale la scritta è subentrata al vecchio "la legge è uguale per tutti", cosa vuol dire? Che se la legge è amministrata in nome del popolo le regole sono quelle dettate dal popolo. Pertanto, come nel Far West americano, centomila persone riunite in piazza decidono se il malcapitato va impiccato o assolto. Secondo codesta logica un referendum popolare o un partito (quale rappresentante del popolo) che avesse la maggioranza in parlamento potrebbe decidere la non incriminazione del peggiore delinquente esistente in circolazione, con multi-omicidi a suo carico.
Ma codesta non è giustizia, è giustizialismo!

sabato 23 marzo 2013

Missione impossibile

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affidato a Pierluigi Bersani l'incarico di sondare l'esistenza di un sostegno parlamentare "certo" ad un suo eventuale governo. Una missione impossibile stante i veti incrociati dei vari partiti. Può spendere solo una carta: proporre un governo lasciando molti ministri del governo in carica ai loro posti (per esempio alla Giustizia, agli Interni, all'Economia, ecc.) per racimolare qualche voto dai parlamentari di Mario Monti e proporre ai grillini un programma di loro gradimento da realizzare in breve tempo. 
Per esempio la riduzione del numero dei parlamentari, la sostituzione del Senato con con la Camera delle autonomie, l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti per optare al finanziamento trasparente  - deciso dai cittadini - concorrendo alla ripartizione dell'otto per mille tra stato, chiesa e partiti presenti in parlamento. Se le varie confessioni religiose ricevono le loro quote dell'8x1000, con una semplice libera firma del contribuente, in virtù del fatto che sono organizzazioni che contribuiscono all'elevazione sociale dei cittadini a maggior ragione i partiti dovrebbero rientrare nella spartizione in quanto come previsto dalla Costituzione ad essi è affidato il compito della rappresentanza sociale, con una incisività superiore a quella delle confessioni religiose. Sarebbe così escluso per legge qualsiasi altro tipo di sovvenzione pubblica o privata alle organizzazioni politiche.
Altro tema che Beppe Grillo potrebbe gradire è la riforma del ministero della Difesa per trasformarlo, inglobando l'attuale dicastero, in ministero per la Protezione civile e ambientale, stralciando le forze di polizia, finanza, marina e carabinieri. Un risparmio notevole di alti ufficiali da mandare a casa, auto di servizio, approvigionamenti alimentari, commesse militari, ecc. Con militari di truppa da ridurre drasticamente per raggiungere il solo mantenimento di un'agile organizzazione pronta al momento del bisogno, basata sull'apporto del volontariato organizzato in squadre nazionali e regionali con periodici addestramenti. La riduzione delle commesse alle aziende italiane verrebbe compensata da una ristrutturazione di mezzi (carri per zone impervie, aerei antincendio e da trasporto, mense e alloggimenti mobili e di primo soccorso, ecc).
Non sarebbe il caso di farci un pensierino? Queste sì che sarebbero riforme!

giovedì 14 marzo 2013

Neo-dittature

La spinta ad atteggiamenti assolutistici è sempre esistita sia nelle persone che nei popoli, fa parte di quell'istinto predatorio che ha permesso all'umanità di sopravvivere, migliorando la specie, nei primordi della storia umana. Nel tempo la vocazione al comando assolutistico ha cambiato nome e fisionomia passando dal monarca al dittatore, adeguandosi alle mutate ideologie e tecnologie delle vicende storiche. 
In passato i regimi forti si sostenevano con le milizie armate, il controllo della libertà personale e d'opinione, la sacralità del capo assoluto e l'esaltazione delle opere del dittatore e del popolo. Le dittature subentravano con violenza ai precedenti regimi distruggendoli.
Oggi controllare l'informazione attraverso la censura è una prassi da paesi sottosviluppati, si comunica solo quello che si desidera che sia conosciuto dal popolo (con scontri di informazioni tra opposte fazioni) ricompensando economicamente i mass-media (con pubblicità e sovvenzioni) che si allineano spontaneamente al pensiero unico. Così come non si occupano più militarmente le istituzioni e le tv ma si attuano marce e presidi pacifici intorno al parlamento e i tribunali, con lo sbriciolamento del concetto di democrazia e dei partiti illudendo il popolo con promesse economiche e giustizialiste.
Rimane la sacralità del capo, l'obbedienza e la disciplina degli adepti (come nelle religioni, nelle ff.aa., nei movimenti  pseudo rivoluzionari o anti-sistema), la tendenza a distinguersi per il colore di un capo d'abito.
Nell'epoca ove il denaro ha assunto valore assoluto i colpi di stato non aboliscono il parlamento ma lo rendono suddito della gerontocrazia che sceglie i parlamentari; spesso dopo crisi economiche favorite da aziende multinazionali e nazioni collegate a movimenti politici e persone carismatiche che rispondono alla logica degli interessi geoeconomici. Fondamentale, pertanto, il controllo della finanza attraverso banche e fondazioni.
L'ideologia della neo-dittatura della nostra epoca non avrà più la visione sociale della vecchia lotta di classe ma assumerà le vesti escatologiche della fratellanza universale a sostegno dell'ambiente eco-compatibile. Per questo più pericolosa delle vecchie ideologie del Novecento in quanto passa dal sociale allo spirituale erigendosi così a nuova religione millenaristica.

martedì 12 marzo 2013

Il nuovo pontefice


La Città del Vaticano è un piccolo stato con ramificazioni in tutto il mondo governato da una monarchia assoluta e fra i più ricchi stati per ricchezza immobiliare e monetaria.
Come tale il capo dello stato può essere scelto solo attraverso un ragionamento politico: avendo il Vaticano raggiunto la massima espansione in Europa e Nord America e essendo i cristiani del Sud America, Africa ed Estremo Oriente, per la maggior parte in situazioni di povertà o persecuzione, il nuovo Papa dovrà provenire da quei continenti per dimostrare la vicinanza della Chiesa alla popolazione cattolica di quei paesi, confortandola e spronandola nella diffusione della fede.

martedì 5 marzo 2013

Avvertenza

Per cause non dipendenti dalla nostra volontà sospendiamo momentaneamente le pubblicazioni.

lunedì 4 marzo 2013

Grilli o formiche?

Come è noto ai grilli e alle cicale è attribuito il canto che ci accompagna d'estate mentre le formiche sono conosciute per la loro operosità e previdenza per il futuro. Non vorremmo che i grillini, visto quanto cantato dal loro leader Beppe Grillo nelle piazze nel corso della campagna elettorale, si limitassero - in parlamento - a ribadire solo "no" o a proporre l'impossibile come, per esempio, l'assegno di cittadinanza: un bonus mensile a tutti gli italiani che si trovano senza lavoro. La proposta è bellissima e degna della migliore socialità ma, per una norma euristica di correttezza contabile, va accompagnata dall'importo previsto di spesa e da dove far uscire i denari necessari per coprire la spesa in questione. Il calcolo della spesa oscilla tra i 25 mila e i 35 mila milioni di euro, nè si può più dire che la copertura sarà finanziata con i ricavi della lotta all'evasione o della vendita dei beni pubblici: in materia di spesa non si può fare affidamento su "presunti futuri" ricavi  ma su solide realtà, ci ha ammonito l'Unione europea. 
Nella stessa Gran Bretagna (un paese basato sulla correttezza dei cittadini) l'esperimento fallì presto, ne usufruirono persino molti italiani che, con la scusa di essere cittadini colà disoccupati, si fecero sei mesi di vacanze nella terra di Albione, giovandosene per imparare l'inglese.
Nel nostro Paese, con l'imperversare dei lavori in nero, dell'evasione ed elusione, verrebbe incentivata la piaga del lavoro non dichiarato aumentando l'evasione contributiva, così come accaduto a molte pensioni inps di invalidità erogate per fini assistenziali a falsi disabili. Inoltre il reddito di sostegno alla persona, oltre ad andare a dei non aventi diritto, potrebbe essere speso (libero arbitrio), trattandosi di giovani in cerca del primo lavoro o conviventi con i genitori, in modo fatuo (telefonino, palestra, sballo, droga, ecc.). Un modo per distogliere risorse dalla vera assistenza sociale negli ospedali e nella scuola. 
Prima di dare denaro ai cittadini, è duro dirlo ma qualcuno dovrà pur dirlo, potrebbero pagare gli arretrati alle ditte che attendono il saldo delle fatture dallo Stato e che senza quei denari non potrebbero più andare avanti in quanto le banche hanno chiuso il fido. Le aziende private sono le uniche che potrebbero dare lavoro se aiutate con il saldo dei crediti pregressi e della riduzione della fiscalità; per la ripresa economica non c'è altra via; le grandi opere (il ponte sullo stretto, il risanamento industriale, ecc.) richiedono massicci finanziamenti pubblici in località non pronte (ambientalmente e imprenditorialmente) allo sviluppo delle infrastrutture e della concorrenza (essendo controllate da boss locali). Meglio, se si riuscisse a trovare le risorse, convogliarle verso le imprese e le zone ove c'è un fermento d'iniziative libero da condizionamenti nafiosi.
E, se proprio vogliamo trovare le risorse economiche - essendo un periodo ove tutti sono stati chiamati a fare sacrifici - contribuiscano anche i partiti, i politici ed il ministero della difesa devolvendo "allo sviluppo economico" il rimborso elettorale, una parte dello stipendio e l'acquisto di armi, munizioni e quanto altro.