venerdì 30 novembre 2012

Il percorso della politica

Come spieghiamo nelle puntate sulla demodoxalogia tutti gli eventi, naturali e sociali, sono soggetti a due costanti K: la ciclicità e la sedimentazione; gli esseri umani e gli animali evoluti hanno in comune un'altra costante: l'imitazione. La politica, essendo un prodotto della pluralità umana, è pertanto soggetta a tutte e tre le costanti, da cui discende che - nonostante la volontà dei singoli individui - i percorsi si formano nel tempo attraverso la compenetrazione delle tre variabili, tracciando una road map creata dalla maturazione delle istanze sociali. Sulla scorta di quanto asserito possiamo dire che, salvo improbabili eventi eccezionali, la politica italiana nei prossimi mesi e anni ha un cammino con poche alternative. Vediamo il perché:
- per la K della ciclicità il cosiddetto sentiment degli elettori oscilla ciclicamente da una parte all'altra: dopo aver provato una parte politica il responso elettorale premia l'altra parte: la misura del consenso varia in base alla maggiore o minore delusione che si ha rispetto al precedente voto e all'aspettativa che si pone nell'altra formazione politica.
- per la K della sedimentazione ogni novità scientifica o social-culturale ha bisogno di vari passaggi prima di essere accettata come prassi comune: fin dai tempi della convention del Lingotto Walter Veltroni cercò di spostare la sinistra su posizioni di centro aprendosi ad una alleanza di governo con l'avversario Silvio Berlusconi: la campagna per le primarie di Matteo Renzi non è stata altro che la riproposizione, questa volta accettata da circa un terzo dei democratici di sinistra, dei punti qualificanti di Veltroni. E' la sedimentazione che ha fatto il suo effetto. Così come sta prendendo corpo tra gli elettori l'accettazione di due grandi blocchi politici, frastagliati al loro interno, relegando a minoranze inconsistenti le rimanenti formazioni. Blocchi che, come in Usa, lottano per designare il loro candidato a premier; nel Pdl la questione è sentita ma ancora nebulosa per l'incertezza di Berlusconi. Sempre a causa della sedimentazione tra gli  ex comunisti si è aperta una revisione storica sul marxismo e una comprensione verso le istanze liberali, di pari passo con le aperture della società cattolica-borghese verso il vituperato pericolo rosso, con l'accettazione prima di un ex comunista al Colle (Giorgio Napolitano) e poi di Pier Luigi Bersani alla presidenza del Consiglio dei Ministri.
- per la K dell'imitazione il popolo si è sempre fatto guidare da un messia, un capo, un'eroe, un dittatore, anche quando stava andando verso il precipizio. Gli elettori non scelgono in base al programma ma in base al numero, frequenza e gradibilità degli input (suggestioni) su questo o quel leader. 
Stante quanto sopra il gioco è fatto: il Pd sarà il primo partito (pur non vincendo) e Bersani andrà a palazzo Chigi ma Mario Monti sostituirà Napolitano. C'è l'incognita della legge elettorale che potrebbe spingere verso l'astensione o far recuperare a Beppe Grillo i consensi che è destinato a perdere nei prossimi mesi. Inoltre c'è l'incognita su quale sarà il secondo e terzo partito: per ora ad eccezione di Grillo tutti gli altri (compresa la ventilata formazione di Luca Cordero di Montezemolo), chi più, chi meno,  sono intorno al 10%.

mercoledì 28 novembre 2012

L'apparente mutamento (politico)

I cambiamenti sono la conseguenza di un lento evolversi nel tempo, in politica come in natura; anche le rivoluzioni che entrano di colpo sulla scena della storia hanno avuto una sedimentazione culturale di anni prima di passare all'azione politica. Il mutamento è lento anche in natura: per millenni un figlio è nato da un uomo e una donna, ora è sufficiente una donna fecondata in ambulatorio (sempre da un seme maschile), tra qualche decennio la riproduzione in laboratorio (scegliendo i genii e le caratteristiche) potrebbe essere di uso comune. Verrebbe allora meno la millenaria caratteristica della riproduzione sostituita dal puro piacere edonistico dell'accoppiamento e del controllo (o programmazione) delle nascite. Una svolta nel pensiero occidentale che potrebbe essere accompagnata da furibonde lotte religiose e sociali tra conservatori e innovatori.
Così come in chimica, per la legge di Antoine-Laurent Lavoisier nulla si crea e nulla si distrugge, nelle scienze sociali (e quindi anche politiche) ci sono, ci sono stati e ci saranno sempre i contrasti tra almeno due fazioni: i Montecchi e i Capuleti, i cattolici e gli anticlericali, i rossi e i neri, la destra e la sinistra, i monarchici e i repubblicani, e così via. In sostanza tra chi è ancorato alla tradizione e chi invoca il mutamento. Matteo Renzi il rottamatore, Niki Vendola l'innovatore, Pier Luigi Bersani l'usato sicuro, solo per riferirsi all'area di sinistra. Ma ogni corrente di pensiero o formazione politica ripropone, al suo interno, il dualismo tra le varie impostazioni.
Andando alla radice del dualismo la lotta è tra coloro che sanno navigare o sono all'interno delle istituzioni, da cui spesso ricavano benefit e status sociale, e coloro che vorrebbero entrarci (o perlomeno partecipare agli utili che le istituzioni elargiscono). L'evoluzione della società passa attraverso la contrapposizione di queste due istanze. Il conservatore è restio a modificare la situazione temendo, in cuor suo, di dover spartire le sempre poche risorse con i nuovi arrivati oppure di peggiorarre la sua situazione; ricorda i bei tempi in cui per le strade circolavano poche automobili e i dipendenti si rivolgevano al capo con il cappello in mano. I tempi sono cambiati ma il timore dei conservatori (oggi definiti moderati di centro-destra) è rimasto. Nonostante ciò qualcosa cambia, seppure molto lentamente tanto da far pensare che tutto sia fermo.
Gli innovatori, di destra come di sinistra, vogliono partecipare, rottamare il vecchio, inventarsi un futuro. Ecco allora il sussulto delle primarie per scegliere un candidato leader: Renzi o Bersani per il Pd, Angelino Alfano e altri per il Pdl (con tante incertezze sulla possibilità di svolgere le primarie in tempo utile). Il vero mutamento che non tutti hanno colto consiste nel percorso finale dei due schieramenti politici, frastagliati al loro interno, che saranno costretti a percorrere la stessa strada in quanto imposta dalla situazione economica e dai tutors della finanza internazionale e della Cee. Quindi tanta passione politica dei cittadini ..... per un apparente mutamento!

martedì 27 novembre 2012

Guardare al passato


Nel suo logo la Sidd (Società italiana di demodoxalogia) ha anche due volti, uno di fronte all'altro,  che guardano al passato e al futuro; il significato vorrebbe essere duplice: da un lato rammentare di vedere un qualsiasi evento da almeno due punti di vista diversi, dall'altro suggerire di studiare gli avvenimenti del passato per capire come sarà il futuro. Un accenno sul metodo è desumibile nel post del 5 novembre Capire il futuro, a proposito del passaggio dalla camera in affitto al consumismo.
Molte variabili concorrono al mutamento, specie quello relativo all'evoluzione dei costumi, che cambiano di pari passo col progredire della scienza e della politica. Sino alla metà del secolo scorso le rubriche dei giornali relative alle programmazioni dei films nelle sale cinematografiche erano accompagnate dall'indicazione vescovile sulla liceità (e quindi pericolosità) della visione da parte del credente, ai fini della salvaguardia della morale e della sua anima. Ricordo che in occasione del compleanno di uno zio questi invitò i famigliari all'allora teatro Adriano (ora multisala) a vedere la compagnia di rivista della soubrette Wanda Osiris (Anna Menzio), uno spettacolo giudicato peccaminoso per l'esibizioine delle gambe delle ballerine. Un decennio dopo suscitò scandalo l'obelico mostrato in tv da Raffaella Carrà (Raffaella Pelloni), così come fu per le prime donne che indossarono i pantaloni al posto della tradizionale gonna. Del resto quelli furono tempi in cui le donne non erano ammesse in chiesa senza copertura del capo e gonna sotto le ginocchia. Oggi le ragazzine aspirano a diventare "veline" per poter conoscere personaggi famosi dello sport o dello spettacolo, oppure facoltosi industriali, per fare una bella vita senza vincoli e restrizioni, basata sul lusso e la notorietà.  E' l'evoluzione del concetto di esibizione del corpo: dai mutandoni da mare siamo passati al filo interdentale dello slip, come detto dal comico Giorgio Panariello. Una evoluzione che coinvolge anche la famiglia:
"La generazione di mio padre, nella maggioranza dei casi, si rivolgeva ai genitori dandogli del voi. La mia generazione ha usato il tu, mentre i giovani d'oggi si avviano a chiamare confidenzialmente i genitori con il nome di battesimo. L'evoluzione dell'appellativo non rappresenta solo una moda culturale, ma denota anche un diverso rapporto tra i membri della famiglia. Ai tempi di mio padre il pater familias era il padrone assoluto che imponeva la sua volontà all'intero clan familiare, decidendo il marito per la figlia e il lavoro per i figli maschi. Tale potere gli derivava dal fatto di essere l'unico proprietario dei beni e responsabile del sostentamento economico di tutta la famiglia. Il tu ha rappresentato una parità giuridica ed economica, la libertà per le figlie di uscire, lavorare e scegliersi il compagno, oltre alla collaborazione dei figli maschi alla conduzione degli affari di famiglia. Oggi nelle famiglie il potere sta spostandosi dalla parte dei ragazzi: un genitore troppo severo, ad esempio, può essere denunciato al Telefono Azzurro ... Molti genitori, poi, presi dal lavoro e dal vortice degli impegni della vita quotidiana, ignorando la reale vita e le necessità dei figli, compensano il distacco con beni materiali. Inoltre, l'uso del nome pone sullo stesso piano i vari componenti della famiglia, non facendo distinzioni tra genitori, genitori adottivi, coppie separate, divorziate o conviventi.  [...] Lo stesso concetto di Patria è cambiato: qual è la mia patria: la Padania, l'Italia, l'Europa o il Mondo? Sono disposto ad andare a combattere e uccidere croati o iracheni per difendere dei principi religiosi o politici? Una volta la famiglia era individuata dalla presenza di nonni, zii, cugini, fratelli e sorelle; tanto che il codice prevedeva precise norme in fatto di eredità (collaterali, ascendenti, discendenti). Oggi con le unioni di fatto (convivenze), con coppie formate dallo stesso sesso, con l'affidamento dei figli  a un solo genitore, ha ancora significato semantico e giuridico la famiglia? [...] Quale vincolo di famiglia avremo fra venti o trent'anni? Come saranno regolati i rapporti tra i membri di questi nuclei con il resto della società? Ogni rapporto sociale evolve in funzione del periodo storico in cui si colloca: è una conseguenza della civiltà e il riflesso di un'era. [...] Ora che siamo padroni dell'universo, pronti ai viaggi turistici planetari, quello che cercavamo prima nel trascendentale e poi nel sociale lo andremo a cercare dentro di noi, valorizzando il nostro corpo e la nostra mente. Quindi avremo una società vieppiù edonistica; dove le leggi, i valori religiosi e sociali, e di conseguenza i rapporti tra "persone momentaneamente unite tra loro", saranno espressione del singolo essere monade in un mondo di monadi conviventi nello stesso spazio e tempo."  (*)
Secondo l'ex ministro Arturo Parisi  l'Italia sta vivendo un momento politico ove abbiamo "un passato che non consente di scegliere il futuro"(*), non solo quale conseguenza della legge di stabilità e delle regole imposte dalla Cee ma anche in virtù dei vari passi sin qui compiuti dalla politica nazionale e dal presidente della Repubblica. E' la conferma dell'assunto demodoxalogico secondo cui il passato genera il futuro, come segnalato all'inizio di codesto post. Un passato pervasivo in ogni campo: dai rapporti familiari alla politica, dalla scienza alla giurisprudenza, dall'economia alla morale, e così via.  

(*) Dagli atti del convegno I sociologi e la famiglia, nuovi bisogni, nuove risposte, edizione Cooperativa sociale Maggio 82, Roma 2006  Informazioni:  presmaggio@libero.it 
(*) nella trasmissione televisiva Omnibus de La7tv del 23 scorso.
(14 - continua)

lunedì 26 novembre 2012

Rivendicazioni

- Mercoledì scorso 21 novembre l'assessore al bilancio al comune di Milano, Bruno Tabacci ex dc, poi Pdl e ora con il sindaco Giuliano Pisapia (del Sel) e candidato alle primarie del Pd, ha dichiarato ad Omnibus La7 tv che la sua parte politica vede con favore Mario Monti alla presidenza della Repubblica perchè rappresenterebbe una garanzia presso le istituzioni e la finanza internazionale. Quanto auspicato su codesto blog l'11 giugno col post  Giochi politici.

- Il 6 dicembre il Consiglio Nazionale delle Ricerche, in associazione con la Società Italiana per il Progresso delle Scienze, ha indetto un convegno di studio su Circolazione della conoscenza e politiche dell'informazione scientifica. Già sedici anni fa i due enti organizzarono, nella stessa sede, il convegno su La disinformazione in campo scientifico e tecnico, nel frattempo è cambiato qualcosa? Allora, terminammo il nostro intervento sostenendo:
"[...] La disinformazione non sparirà mai perchè è connaturata al genere umano ma almeno quella tecnico-scientifica dovrebbe ancorarsi ai fatti, anche se eternamente problematici, sino a prova contraria. E' una questione di cultura e di civiltà. Quindi di risoluzione politica." (dagli Atti pubblicati su  Scienza & Tecnica n. 313 del 1996)

- Lo scorso giovedì i sociologi dell'Associazione nazionale sociologi, dipartimento Lazio, sotto la guida della presidente regionale Anna Maria Coramusi hanno esaminato il lavoro della collega Irene Ranaldi Testaccio. Da quartiere operaio a village della capitale (editore Franco Angeli Milano 2012). In particolare i demodoxaloghi si sono complimentati con l'autrice della ricerca in quanto il lavoro è affine al metodo demodoxalogico: studiare quel frattale (il quartiere Testaccio) nella sua evoluzione storica (da quartiere operaio a village della capitale). Infatti nelle ricerche sul territorio, ad eccezione di uno studio di Franco Martinelli sulla sua città ligure, i sociologi hanno quasi sempre evidenziato, più che il mutamento globale dell'ambiente in esame (territorio-popolazione-risorse), i singoli dettagli socio-anagrafici perdendo di vista il significato antropologico nel suo mutamento storico ed ambientale del frattale in esame. Inoltre il libro della Ranaldi riveste un certo interesse per i demodoxaloghi in quanto l'autrice, per la parte storica, ha attinto al carteggio di Domenico Orano, il fratello di Paolo: l'iniziatore degli studi scientifici demodoxalogici.

Domani: la 14^ puntata sulla demodoxalogia

venerdì 23 novembre 2012

Poesie di Dora Drago Lopez Jordan

La recensione dell'ultimo libro Più forte di tutto è l'amore, questa volta di poesie, della decana dei demodoxaloghi  Dora Drago Lopez Jordan (nata nel 1924 dopo la laurea in lettere e filosofia all'università La Sapienza si diplomò nel 1947 in giornalismo alla Pro Deo, oggi Luiss), è tratta dal quotidiano la Discussione (fondato da Alcide Degasperi) di domenica scorsa 18 novembre.  E' interessante notare come Dora (in questi giorni ricoverata in ospedale) nel risvolto di copertina cita la sua appartenenza alla Sips (di cui è stata socia attiva per oltre quarantanni) e alla Sidd (l'accademia che riunisce gli studiosi che aggiornano e tramandano la demodoxalogia alle giovani generazioni). Nell'augurarsi di vederla presto in piedi tutti i soci della Sidd inviano a Dora i più affettuosi e fraterni auguri.

E' uscito il numero di agosto-settembre della rivista della Sips Scienza & Tecnica. Qualche titolo degli argomenti trattati: -Idrocarburi, la rivoluzione del XXI secolo; -Degrado culturale: attaccarlo alla radice; -Dal femminismo alla liturgia delle pari opportunità. E se ripartissimo da Virginia Woolf

Lunedì: Rivendicazioni

giovedì 22 novembre 2012

Siamo fessi

Il popolo è credulone, un vecchio film con Walter Chiari (Walter Annichiarico) rende bene l'idea di quanto sosteniamo: in uno scompartimento ferroviario i viaggiatori discutevano a lungo sull'aspetto di un animale, nascosto sotto una coperta, dall'esotico nome "sarchiapone": un nome di fantasia per un qualcosa di inesistente. Nei primi anni dello scorso secolo negli Usa dei venditori itineranti vendevano sciroppi che curavano le malattie, la calvizie e quanto altro. Nell'ultimo dopoguerra, in Italia, il dentifricio "Durban's" ebbe un gran successo perchè creduto un prodotto inglese mentre invece era milanese. Quanto affermato dalle persone considerate autorevoli (insegnanti, ministri, rinomati professionisti, ecc.) è accettato per vero senza controllarne la vericidità: lo scrittore Ignazio Silone (Secondo Tranquilli) ha raccontato un episodio della sua fanciullezza quando, con il padre ancora vivente (morì quando Silone aveva dieci anni), vide in un circolo socialista le persone che leggevano l'Avanti! e chieste spiegazioni per un tale interesse si sentì rispondere: è il giornale che dice la verità! Nei primi anni del secolo scorso, con una stragrande maggioranza di analfabeti, era usuale attribuire ad un foglio di carta stampata la funzione di depositario della verità, così come oggi milioni di fedeli vedono ne La Bibbia o i Vangeli la risposta a tutte le loro domande. Con l'avvento della televisione la fiducia in quello che appare nel piccolo schermo ha preso il posto della carta stampata, in attesa che prendano il sopravvento i messaggi tramite internet. L'analfabetismo è quasi debellato ma la credulità verso i mezzi di comunicazione è rimasta alta.
La scorsa settimana si sono visti in tv gli effetti dei fumogeni lanciati dalla polizia verso i dimostranti: dalla facciata del palazzo del ministero della Giustizia si sono viste tre tracce di fumo dirigersi verso il pavimento della strada, così come la scia lasciata dagli aerei i fumogeni si diradavano (allargavano) in coda, cioè al termine della scia. Secondo le autorità di polizia non sono stati tre fumogeni ma uno solo (in quanto le forze dell'ordine non ne fanno un uso indiscriminato) che dalla strada è andato a sbattere contro il ministero rompendosi in tre pezzi. Giacchè c'erano potevano anche aggiungere che un quarto pezzo (quello trovato nel cortile interno del ministero) era entrato dalla finestra di una stanza ministeriale, uscito dalla porta, percorso il corridoio e svoltato a sinistra verso il cortile. Chissà, migliaia di persone vi avrebbero anche creduto!
Dato che siamo creduloni tutti se ne approfittano, l'essenziale è presentare l'evento o l'opinione o il candidato attraverso l'autorità dei mass-media. Abbiamo così visto in tv il comizio di presentazione di un avvocato miliardario (come lui stesso dice) che si candida come l'erede di Silvio Berlusconi alle primarie del PdL: una sala con tante bandiere e tanta gente, quindi un successone! Le bandiere davano l'idea di una folla di presenze nascondendo una parte della sala; il pubblico (in gran parte anziani) interrogato dal giornalista televisivo non sapeva bene perché fosse li e quale fosse il nome del candidato cui sottoscriveva la presentazione. Erano forse i soci di qualche circolo o case di riposo per anziani venuti in quanto allettati da una gita gratuita con relativo pranzo? E' un'illazione, un paradosso di chi non crede più neppure all'evidenza per non passare da fesso.
Senza menzionare il giallo dei documenti collegati al presunto rapimento-ricatto del cassiere-contabile di Berlusconi.

Domani: Il libro di poesie di Dora Drago

mercoledì 21 novembre 2012

Cento giorni

Mancano poco più di cento giorni per la chiamata alle urne elettorali per il rinnovo del Parlamento ma ancora non sappiamo con quale legge andremo a votare e quali saranno i candidati a premier dei due maggiori partiti attualmente presenti alla Camera e al Senato. Nell'intento di fare chiarezza Luca Cordero di Montezemolo ha presentato una nuova formazione politica che intende collocarsi al centro riproponendo al governo Mario Monti, rubando così la scena e i consensi alla coppia Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini.
In vista delle elezioni stanno sorgendo partiti e movimenti come i funghi dopo una nottata di pioggia, tutti i personaggi dichiarano di voler far chiarezza enunciando idee senza spiegare come attuarle. Dal presidente di una cooperativa al piccolo imprenditore, dal gestore di un circolo di biliardini all'assessore comunale, fondano movimenti e cercano visibilità erigendosi a paladini dei disabili o della messa in sicurezza di una scuola, o contro la discarica sul proprio territorio, e così via. Tutte questioni reali ma che hanno il sapore di un vero e proprio imbroglio per racimolare qualche aggregato alla battaglia per negoziare, poi, con qualche formazione politica consolidata o di auspicabile successo il proprio inserimento nella lista dei candidati.
Montezemolo presenta il partito ma non si candida così come Beppe Grillo, Silvio Berlusconi ancora non ha deciso, Monti ha detto "ni", nel Pdl e nel Pd si va verso la rottamazione dei condannati e dei padri nobili; si assiste alla lotta di tutti contro tutti: amici e nemici. Un bel modo di fare chiarezza! A questo punto l'elettore cosa deve pensare?
Però alcuni punti fermi ci sono: chiunque governerà dovrà reperire, nel bilancio 2013, cinquanta miliardi di euro per pareggiare i conti. Ve li immaginate voi Matteo Renzi o Pier Luigi Bersani o Pier Ferdinando Casini andare per la questua, con il cappello in mano, al Fondo Monetario Europeo e alla Bce? Quale credibilità avranno presso gli organismi internazionali, se addirittura - stante la massiccia astensione dal voto - neppure insieme rappresenteranno il 25% degli italiani aventi diritto al voto?
Il prossimo governo dovrà contare più sull'appoggio dei consessi mondiali e della finanza internazionale che della fiducia dei suoi cittadini; a prescindere dal risultato elettorale la strada è stata già tracciata dagli altri: in Italia e all'estero. I nomi spendibili sono pochi: Giorgio Napolitano, Mario Monti, Mario Draghi, Romano Prodi, Carlo Azeglio Ciampi, Emma Bonino e Giuliano Amato. Un bel parterre di gerontocrazia alla faccia del cambiamento e della rottamazione!

Domani: Siamo fessi!

martedì 20 novembre 2012

L'aiuto della statistica


Quando il poeta romanesco Trilussa (Carlo Alberto Salustri) affermava che la statistica è quella cosa che se tu hai mangiato un pollo e io nulla "abbiamo mangiato mezzo pollo ciascuno" non aveva del tutto torto, nel senso che - dal punto di vista statistico - il calcolo matematico ritorna. Sul piano sociale la questione è diversa, per Napoleone Bonaparte la statistica era la forma più abile della menzogna; per il capo del governo inglese, nell'800, Benjamin Distraeli esistevano tre specie di bugie: la bugia, la bugia sfrontata e la statistica. Il matematico raccoglie, in vari tempi successivi (a, b, c ..), il numero dei casi constatati (10, 23, 8 ..) e li addiziona, quindi divide il totale (41) per il numero dei tempi di raccolta (3) e ottiene la media (13,66), che rappresenta il mezzo pollo di Trilussa. Ma se noi, sulla base del calcolo statistico, volessimo ottenere delle indicazioni sull'evoluzione di una determinata opinione pubblica non potremmo fare riferimento alla usuale media statistica ma dovremmo operarvi un accorgimento: non tener conto degli improvvisi picchi in alto (+) o in basso (-) ma il graduale discostamento dalla media.
Il modo dei demodoxaloghi di affrontare i dati statistici parte da due considerazioni. Una è filosofica in quanto, sulla scorta dell'insegnamento di Toddi (Pietro Silvio Rivetta conte di Solonghello) sappiamo che tutto, nell'universo, è in movimento: un pollo non sempre è divisibile per due. L'altra considerazione parte dal presupposto che l'aggregato umano è facilmente suggestionabile, si esalta in conseguenza dell'altrui esaltazione senza rendersi conto o chiedersi i motivi che sono alla base della suggestione collettiva. Nel corso della mia vita mi sono trovato coinvolto in due episodi: quindicenne andai con i miei genitori in una località romana di moda ove si venerava l'avvenuta apparizione della Madonna ad un tranviere, ad un certo punto qualcuno gridò "la Madonna ha mosso gli occhi e c'è un profumo di rose" e tutti dissero di aver assistito al miracolo, io ed i miei genitori non vedemmo e sentimmo nulla. In un cinema di terzo ordine allora vicino a piazza Venezia, durante la proiezione di un film di guerra, alcuni giovanotti urlando "al fuoco, al fuoco" si diressero verso l'uscita, quando si accesero le luci nella sala eravamo rimasti in pochi, gli altri si erano precipitati in salvo verso l'uscita senza controllare se e dove fossero le fiamme. E' l'irrazionalità della folla, ben descritta da Gustave le Bon in Psicologia delle folle (Longanesi editore 1982); ove a volte anche un pubblico (cinematografico o di fedeli) può - in conseguenza di eventi emozionali - trasformarsi in folla non ragionante. Invece assai raramente una folla può trasformarsi in pubblico.
Partendo quindi da tali presupposti i demodoxaloghi non tengono conto dei cambiamenti repentini o vistosi, considerati manifestazioni temporali destinate a placarsi. Le campagne di stampa sui giornali suscitano l'adesione dei lettori di quel giornale per poi finire nel dimenticatoio, così come le comparsate nei talk show televisivi. Il mutamento avviene lentamente in quanto è prima percepito da pochi, per divenire poi di uso comune  e quindi decadere per far posto al successivo mutamento. Vedasi in proposito il grafico di Antonella Liberati nella puntata n. 2 del 10 ottobre scorso: l'oscillazione demodoxalogica. 
Il mutamento, come detto, si coglie monitorando la cadenza e l'ampiezza degli eventi nel corso del tempo preso in esame, ma sempre in un lungo arco di tempo. E' il lento addensamento (ripetitività)  e volume (quantità) dei casi che ci indica il trend (l'evoluzione) del fenomeno, rispetto al discostamento dalla media tradizionale.
(*)  il grafico in alto, realizzato secondo la media statistica tradizionale, rende l'idea di un percorso che nel tempo, nonostante punte di alti e bassi, dimostra l'andamento del pil pro-capite in Usa.    (13 - continua)

lunedì 19 novembre 2012

14 milioni

Sono 14 milioni i cittadini italiani che, nei sondaggi, hanno espresso l'intenzione di non andare a votare. Un numero che suscita gli appetiti dei partiti, specie delle recenti formazioni politiche. Sono i delusi, gli arrabbiati, coloro che per anni hanno creduto nelle promesse di questo o quel partito o candidato e che ora si accorgono che nulla di quanto promesso è stato realizzato. In compenso sono esplosi casi di ruberie e malaffare e nessuna resipiscenza sui benefit e le prebende parlamentari. Se dichiarano di non andare a votare avranno pure qualche ragione!
La sostanza è che, in base ai dati odierni, tutti i partiti non raggiungono il 50% dei consensi elettorali e che un agglomerato di liste che raggiungerà a malapena il 30% dei voti espressi, a causa dell'astensionismo, rappresenterà appena il 15% degli elettori. I politici temono per la loro sorte, in pubblico sostengono di voler cambiare il porcellum ma in pratica si accordano su una legge elettorale che li riconfermi senza passare per il giudizio degli elettori, il cosiddetto listino. 
Il Pd crede di vincere ma non ha calcolato il puzzle degli incastri regionali, nazionali, del nuovo presidente della Repubblica, dell'eventuale mossa a sorpresa di Silvio Berlusconi e dei vari fermenti provenienti dalla Rete e dalla società civica. Non ultimo il messia Beppe Grillo. La situazione è ancora da monitorare in vista di probabili sviluppi imprevisti.
In politica c'è un detto: se alle elezioni hai promesso cento, alle successive prometti duecento; l'elettore ha la memoria corta e si appaga di promesse roboanti (anche se impossibili da realizzare). Ma grazie anche ai talk show e alla stampa l'opinione pubblica è cambiata, le promesse non funzionano più; meglio Mario Monti con il suo 40% di gradimento poichè non promette ma impone sacrifici (almeno è onesto nel suo programma). Ai partiti tradizionali, che vorrebbero pescare i voti tra gli astensionisti, converrebbe che rimanesse il risultato del 50% fra astensioni e schede bianche in quanto rappresenterebbero l'opinione dei delusi; il passo successivo (del deluso che invece decidesse di votare) sarebbe il passaggio dalla delusione alla rabbia: quindi un voto al Movimento Cinque Stelle di Grillo.

Domani: la 13^ puntata sulla demodoxalogia
Mercoledì: Cento giorni 

venerdì 16 novembre 2012

Carte false

Domani 17 novembre Luca Cordero di Montezemolo presenterà il suo programma politico o, meglio, quello del movimento "Italia Futura" composto da tante teste eccellenti provenienti dalla cosiddetta società civile, come il presidente delle Acli, un paio di ministri, il capo della Cisl e tanti altri. Già siamo sessantamila dicono gli organizzatori (riferendosi ai tesserati dopo tre anni dalla nascita del movimento) con un programma che intende "voltare pagina" in quanto concordato con associazioni, imprenditori, lavoratori e professionisti; un programma di centro che vuole fare chiarezza sulla situazione e il futuro politico dell'Italia candidando alla presidenza del Consiglio dei Ministri ....... Mario Monti. A parte il fatto che la candidatura di Monti non sembra una svolta ma una prosecuzione (anche se dettata da una necessità imposta dai vertici della Cee) non c'era anche Pier Ferdinando Casini (l'eterno centrista abituato a giocare su più tavoli) che auspicava un'amalgama di moderati per confermare l'attuale presidente del Consiglio? Qualcosa non funziona, più ci avviciniamo alle elezioni politiche e più la situazione si ingarbuglia; addirittura frange del Pdl e del Pd, dicono gli organizzatori, sono pronti ad aderire alla lista civica che sorgerà dalla proposta di "Italia futura". Per ora i candidati attendono gli eventi mentre dietro la società civile che aderisce al movimento si scorgono centri di potere economici ed associativi e aspiranti al ruolo di casta. Sui tavoli della politica qualche carta falsa circola!

Nei giorni scorsi in molte piazze d'Europa e d'Italia si sono svolti cortei e manifestazioni degenerati in scontri con la polizia. Con un suo paradosso Pitigrilli affermava che se un cittadino, che quel giorno ha litigato con la moglie o è stato apostrofato dal capoufficio, passa in una strada ove due automobilisti vengono alle mani non si trattiene dal dare un'ombrellata in testa ad uno dei due non chiedendosi chi abbia torto o ragione: è lo sfogo di chi ritiene di aver subito un torto. Molti manifestanti (disoccupati o arrabbiati) non hanno resistito all'impeto di danneggiare auto e vetrine e, persino di contrastare i cordoni della polizia: quando una folla si eccita, ci confermano ampi studi, anche la persona più pacifica viene travolta dall'esaltazione. Se poi nei cortei si infiltrano i professionisti degli assalti alle forze dell'ordine il gioco è fatto. Recentemente in Val di Susa sono stati fermati circa duecento spagnoli venuti a manifestare contro la Tav, è legittimo porsi la domanda se qualcuno abbia loro pagato la trasferta e l'armamentario? Certo, anche la polizia ha i suoi torti, per la brutalità delle cariche contro i manifestanti e la furbizia dei percorsi obbligati e delle prove, come avvenuto al G8 di Genova con le bombe molotof nascoste nella scuola. Anche in queste manifestazioni circolano carte false e forse sarebbe opportuna, da parte del ministero degli interni, più una informazione di intelligence che di repressione.

Lunedì: 14 milioni.

mercoledì 14 novembre 2012

Cogliere il cambiamento


Nell'Universo tutto è concatenato e soggetto a costanti che evolvono lentamente, sia nel regno animale che vegetale e persino, sia pure con trasformazioni millenarie, nel regno minerale. Un piccolo esempio lo prendiamo dalla meteorologia: quando viene lo scirocco (il vento caldo proveniente dall'Africa) il mare Adriatico viene spinto verso l'alto, ove ingrossandosi crea l'alta marea a Venezia; sempre a causa dello scirocco la neve (in inverno) non scende sotto i duemila, duemilacinquecento metri, trasformando in abbondante pioggia quella che avrebbe dovuto essere neve, causando le piene dei fiumi. Comportando in entrambi i casi disagi alla popolazione attraverso una causa conseguente all'altra. 
Gli avvenimenti umani sono soggetti anch'essi a costanti, specie gli eventi collettivi (la cosiddetta opinione pubblica), ma essendo il frutto di aggregati sociali sono apparentemente manifestazioni di non facile individuazione poiché quello che colpisce la nostra attenzione non è la realtà delle situazioni in movimento ma l'apparenza di un caos che sembra avere la consistenza di un fenomeno di dimensioni certe e chiare. A volte un fatto (storico o politico) prende il sopravvento sugli altri inducendo nell'errore di credere che quell'evento sia la scintilla scatenante per ulteriori avvenimenti concatenati al primo, ma noi sappiamo, per David Hume, che A (il fatto) dovrà precedere B ma essere concomitante ad A, nel senso che per far emergere B ci devono già essere dei presupposti o agganci latenti con A. Ci spieghiamo con degli esempi tratti da Leggere la qualità delle comunicazioni, gli atti del seminario Sidd-Ans del 11-12 settembre 2004. Vi ricordate il regista Nanni Moretti quando sembrò essere il salvatore della sinistra italiana?
"[...] Non ha avuto successo (quindi è stato moda, fenomeno passeggero) perché dietro non aveva una organizzazione politica preesistente ma anzi andava a scalfirne una consolidata (ex Pci) nè ha avuto sufficienti ed ingenti mezzi finanziari per creare una nuova organizzazione acquistando sul mercato della politica personaggi con un certo seguito (come fece Silvio Berlusconi quando fondò il suo movimento). Monsignor Marcel Lefevre si ribellò al Vaticano ma fallì per lo stesso motivo: non aveva un seguito nell'organizzazione della Chiesa. Martin Lutero vinse perché in Europa c'era un forte malcontento verso la corruzione della Chiesa e perché creò il movimento lontano dal potere centrale, non andò a scalfire il potere romano [...] Il successo della Lega Nord poteva essere facilmente previsto in quanto lo zoccolo duro del movimento preesisteva prima della scesa in campo di Umberto Bossi. Infatti, sia al nord che al sud, prosperavano vari localismi politici che esprimevano qualche assessore locale e manciate di voti, in Sardegna ancora prospera un partito autonomista; il collante era l'insofferenza verso il centralismo romano, Bossi vi ha aggiunto il mito della Padania [...] Si può ipotizzare una svolta (politica, economica, culturale) solo quando l'addensamento dei casi verso un'univoca direzione indica il mutamento, tenendo presente che la società occidentale non procede per salti ma per tappe (cicli) [...] Ad ogni civiltà corrispondono una cultura, una politica ed una socialità che perdurano nel tempo. Il senso di grandeur  dei francesi non è solo sciovinismo ma un sentimento sedimentato dai tempi di Luigi XV e proseguito da Napoleone Bonaparte sino ai giorni odierni, visibile nelle opere urbanistiche così come fu per gli Zar in Russia, nel Rinascimento italiano e nel tentativo delle grandi opere abbinate alla riscoperta della romanità da parte di Benito Mussolini [...]
Gli stili di vita di un quartiere del centro della città differiscono da quelli della periferia. A Roma il quartiere Prati è prevalentemente vissuto (popolazione residente ed occasionale per motivi di lavoro) da professionisti, perlopiù avvocati data la vicinanza del Tribunale, pertanto la vita cittadina prende forma dopo le ore 9.00; in periferia a Centocelle, stante una popolazione in prevalenza operaia ed impiegatizia, già alle ore 6.00 c'è del movimento. Al centro la maggioranza è di anziani, commercianti e benestanti. Diversi saranno quindi i bisogni e le aspettative. Se intervisteremo una collaboratrice domestica immigrata  le risposte saranno diverse se residente in Prati o a Centocelle: in Prati avrà una sua cameretta e dignità, a Centocelle condividerà la stanza ed i momenti di riposo con altre immigrate; la stessa propensione all'integrazione sarà diversa. [...]"
Possiamo concludere dicendo che ogni opinione pubblica formatasi intorno ad un leader, un'ideologia o in seno ad un frattale (porzione di territorio), ha bisogno di un substrato di elementi che fungano da coagulante dell'aggregato umano in esame (pubblico nelle sue differenziazioni demodoxalogiche), come le condizioni sociali, la professione, le ideologie politiche o religiose, il livello di scolarità e così via. Un coagulante intorno al quale si esprimerà l'opinione pubblica dell'agglomerato umano in esame, evolvendosi in seno e come conseguenza di un puzzle di avvenimenti o frattali correlati, secondo l'indicazione di Hume. Fermenti rilevabili traducendo in tabelle statistiche, come vedremo, la tendenza del distacco dalla media.
(12 - continua)

martedì 13 novembre 2012

Movimento cinque stelle

Lo scrittore controcorrente del Novecento Pitigrilli (Dino Segre) affermava che "gli imbecilli si aggregano tra loro così come le limature del ferro sulla calamita". E' in questo senso che si può spiegare il successo del movimento politico fondato dall'attore comico Beppe Grillo, cioè i delusi, gli arrabbiati, gli scontenti della propria vita e dei partiti, convergono verso qualcosa in cui si riconoscono o che può soddisfare il desiderio di rivincita, esaltandosi l'un con l'altro per il numero sempre crescente dei compagni di strada. L'espandersi del Movimento cinque stelle è come la calamita: tanto più crescono le adesioni tanto più aumentano i consensi, secondo la costante K che la forza di un'idea o di un prodotto è data dal richiamo esponenziale che il numero di persone o di acquirenti esercita sugli altri. Gli elettori di Grillo non conoscono il programma politico del M5S in quanto non c'è un programma ma una sorta di films e di frasi, postati sulla rete, di banalità frammiste a visioni escatologiche sull'ambiente, la guerra, la fratellanza e così via. Argomenti di cultura popolare, tra la distruzione e la speranza, presentati messianicamente alla stregua di un credo religioso o di una ideologia politica, per cui gli adepti (perlopiù culturalmente estranei alla vita politica) vi si identificano. Quindi il Movimento cinque stelle è un movimento di protesta che può dare l'avvio a qualcosa di nuovo e sconfiggere i partiti tradizionali ma nel frattempo dovrà organizzarsi secondo lo schema della democrazia politica, pena un dissolvimento rapido così come rapida è l'ascesa.
In Italia abbiamo avuto gli esempi dell'Uq-Uomo qualunque (schiacciato dalle tasse) del commediografo Guglielmo Giannini e del Partito radicale di Marco Pannella troppo avveniristico per la società italiana, che si fecero sfuggire di mano i grandi successi iniziali. Anche Silvio Berlusconi scese in politica sull'onda di manipulite enfatizzate nei suoi telegiornali e dalla stampa ma - all'inizio - seppe, oltre che investirci una fortuna, circondarsi di teste eccellenti provenienti dall'università Luiss o dal marketing. La rabbia degli italiani contro la politica si sfogò  eleggendo in parlamento Ilona Staller (in arte la spogliarellista Cicciolina), l'inquisito Toni Negri (rifugiatosi poi in Francia) e un candidato che si creò una notorietà invocando la distribuzione gratuita della droga; un significato chiaro: tra un politico di professione e un personaggio chiacchierato scelgo il secondo.
Il successo di ogni formazione politica, religiosa, associativa, industriale si basa sul tandem di due leaders: uno come la mente, lo stratega, il profeta; l'altro come l'organizzatore, il pianificatore, il pragmatico. Il M5S ha Grillo profeta affabulatore e Gianroberto Casaleggio il guro del matketing ma da soli non bastano per durare a lungo, oltre alle facce pulite dei candidati ci dovranno essere anche le competenze perché la politica è un luogo di marpioni, di trabocchetti, di interessi industriali e finanziari, di confraternite potenti che sanno come manovrare a loro favore leggi, emendamenti e commi apparentemente insignificanti.

Domani: la 12^ puntata sulla demodoxalogia

lunedì 12 novembre 2012

Creare cultura

Giovedì 8 novembre il libero giornale online La Vera Cronaca (www.laveracronaca.com) diretto da Pier Francesco Palattella ha pubblicato un articolo dal titolo Creare cultura il gravoso compito dei sociologi, ne riportiamo l'introduzione e le considerazioni finali:
 "Il sociologo tende ad avere un quadro reale della società del suo tempo e di come stia evolvendo nel tempo e nello spazio, cioè raffrontandola con il resto del mondo e l'imperante tecnologia sempre più veloce e pervasiva. Una visione globale ma allo stesso tempo dettagliata che parte da alcuni presupposti [...]
 [...] Un compito ben diverso dai laureati in Scienze della Comunicazione e degli stessi giornalisti: loro informano, raccolgono i dati e li commentano, i sociologi studiano, ricercano le cause con metodi scientifici e proiettano nel futuro i possibili sviluppi degli eventi indicando più strade da percorrere; spetterà alle istituzioni scegliere il percorso più consono con i tempi, le situazioni e la fattibilità. Ma l'odierna società italiana ancora non è culturalmente pronta nell'affidarsi alla scienza dei sociologi per colpa di qualche accademico trombone che ha distorto il significato stesso di sociologia (nata come fisica sociale) per svenderla alla scienza della comunicazione o per posizioni di potere"
(http://www.laveracronaca.com/index.php/archivio/1116-creare-una-cultura-il-gravoso-compito-dei-sociologi)

Domani: Il movimento cinque stelle

giovedì 8 novembre 2012

Parlamento e cittadini

- Ad ogni scadenza del mandato parlamentare si assiste, specie negli ultimi decenni, al cambiamento della legge che regolamenta le elezioni.  E qui già sta il primo stravolgimento della democrazia: i mutamenti non si dovrebbero fare alla vigilia della chiamata alle urne. Il secondo imbroglio lo si intravede nelle attuali discussioni tra i partiti, ognuno cerca di fare una legge che vada in suo favore e danneggi l'altro. Tutto in nome della democrazia e della trasparenza!  Ma la vera democrazia si ha quando il cittadino conosce il parlamentare di riferimento dell'area elettorale; quando è in grado di giudicare lui e i suoi famigliari: dove vanno a scuola i figli? Che lavori ha svolto finora? Che famiglia è? Qual è il tenore di vita? ecc. Ma soprattutto che la rappresentanza in parlamento non sia l'unica professione del candidato in cerca di voti. Solo per fare i nomi dei più noti esponenti di tre partiti: Pier Ferdinando Casini, Massimo D'Alema e Gianfranco Fini, vi ricordate la precedente occupazione prima che entrassero in politica? Impossibile perchè in vita loro non hanno svolto altre attività. E che dire dell'ex sindacalista della Cgil Fausto Bertinotti che da difensore degli operai divenne, quale presidente della Camera dei Deputati, difensore dei privilegi dei parlamentari?
Un'altro pericolo si sta preparando ai danni degli elettori: il listino, cioè una piccola lista di privilegiati che, in ogni caso, dovranno entrare in parlamento attraverso i cosiddetti "resti" senza essere scelti dalle preferenze dei votanti. Convogliando tutti i voti, che nei vari collegi elettorali, non sono stati sufficienti ad eleggere un rappresentante ogni partito potrà calcolare quanti parlamentari potranno entrare alla Camera senza passare per le preferenze. Alla faccia della democrazia!

- Se un cittadino si deve iscrivere in un albo professionale o aprire un'attività dovrà produrre, a seconda dei casi, il certificato dei carichi pendenti in tribunale, il certificato antimafia e altre certificazioni che ne dimostrino l'integrità morale. Certificazioni che non sono richieste per divenire parlamentari e neppure ministri. Con una recente legge il parlamento ha sancito che i disonesti non potranno candidarsi, ma è proprio così? Non lo potranno coloro che avranno avuto una condanna penale superiore a due anni, confermata dalla Cassazione. Con i ricorsi vari per avere una sentenza definitiva passano anni e talvolta si arriva alla prescrizione per termine degli anni ma sino al giudizio definitivo - come regola garantista - l'impunito potrà svolgere i suoi traffici, bella giustizia! Un truffatore che raggiri dei pensionati o alteri i libri contabili danneggiando soci, lavoratori e azienda, può sedersi in parlamento in quanto non commette reati penali (quindi non soggetti a carcere) oppure la truffa è perseguibile solo in caso di denuncia della vittima. Se la caverà con una multa! Se le cose sono veramente così il presidente della Repubblica prima di firmarla potrebbe chiedere il parere o inviarla alla Corte Costituzionale? O il parlamento fa le leggi e belle o brutte che siano vanno in ogni caso applicate? D'accordo, la Giustizia è sorta per legittimare i soprusi della Chiesa e della nobiltà medioevale e non per tutelare i deboli e gli indifesi, ma ora siamo nel duemila, non sarebbe il caso di rivedere qualcosa?

Storia di un quartiere

- Sabato prossimo 10 novembre alle ore 10.30, presso l'ex mattatoio di Roma a piazza Giustiniani n. 4, la ricercatrice sociale Irene Ranaldi presenterà il suo libro edito da Franco Angeli per la collana "temi di storia": Testaccio. Da quartiere operaio a village della capitale. 
Ad un secolo dalla pubblicazione di Domenico Orano (da non confondere con il giornalista Emanuele e il rettore dell'università di Perugia Paolo) Come vive il popolo a Roma. Saggio demografico sul quartiere Testaccio, la sociologa Ranaldi ripercorre le tappe che hanno caratterizzato il quartiere, quando nel 1871 il frattale sorse come area industriale e quindi quartiere operaio, degradato e sovraffollato. Dopo un secolo gli alloggi dell'Istituto case popolari sono divenuti appartamenti ricercati e il quartiere, conosciuto come il mattatoio (chiuso nel 1985), ha iniziato una lenta rinascita divenendo zona artistica e di divertimento; il posto giusto anche grazie ai teatri e ristoranti di nicchia per vivere la movida.    

- Nel pomeriggio del 22 novembre si svolgerà l'assemblea regionale dei sociologi del Lazio, guidati dalla presidente della cooperativa sociale Maggio '82 Anna Maria Coramusi, presso la Confraternita delle Misericodie d'Italia a Roma in via Gioberti 60.

- Nella mattinata del 6 dicembre presso il Consiglio nazionale delle ricerche a Roma piazzale Aldo Moro n. 7, si svolgerà un convegno di studio della Sips-Società italiana per il progresso delle scienze sui "problemi e politiche dell'informazione con particolare riguardo alle scienze sociali e umane". Il convegno si svolgerà nella stessa sede che nell'aprile del 1996 dibattè sulla "disinformazione in campo scientifico e tecnico", ove presentammo la tesi dei demodoxaloghi della Sidd Perché esiste la disinformazione? concludendo: "la disinformazione si può arginare solo con una cultura dell'informazione, cioè con l'inserimento nei programmi scolastici del metodo di interpretazione scientifica degli elementi della comunicazione che prescinde da "chi" ha detto per privilegiare "cosa", "come" e "dove". Il cosiddetto metodo inde. La disinformazione non sparirà mai perché è connaturata al genere umano ma almeno quella tecnica-scientifica dovrebbe ancorarsi ai fatti, anche se eternamente problematici, sino a prova contraria. E' una questione di cultura e di civiltà. Quindi di risoluzione politica". 

mercoledì 7 novembre 2012

Indicazioni politiche

- Nel dibattito di Omnibus de La7 tv, di domenica scorsa 4 novembre, Paolo Messa, direttore della rivista culturale Formiche e consulente del governo di Mario Monti, parlando a titolo personale ha sostenuto l'esigenza di anticipare le elezioni politiche facendole coincidere con quelle regionali del Lazio, Lombardia e Molise. Un'esigenza basata su due presupposti: il risparmio di denaro pubblico in un'unica chiamata elettorale e la constatazione che ormai i partiti già sono in campagna elettorale. Uno scontro politico tra e in seno ai partiti che il Paese non potrà permettersi per lunghi mesi, pena l'instabilità legislativa e il danno economico sul piano interno ed internazionale. Proprio quello da noi sostenuto nel post del 28 ottobre scorso: Alle urne, subito!
 
- Il recente risultato elettorale delle elezioni regionali siciliane ha confermato la caduta verticale dei partiti minori; essendo un fenomeno che ha coinvolto tutti i movimenti politici, quindi un'espressione d'opinione pubblica generalizzata (data dalla sommatoria delle varie opinioni politiche) un significato dovrà pur averlo: la politica ha stancato, non è più credibile, sia quella dei partiti al potere che quella dei movimenti d'opposizione! Il dato è avvalorato anche dal 52% dell'astensionismo. L'elettore non ascolta più promesse e recriminazioni, vota per chi promette di spezzare il sistema, di punire la casta; e punisce anche coloro che in questi anni, pur essendo in parlamento e nelle piazze, hanno tuonato contro il sistema godendone dei benefici. E' in questa chiave che si spiega il successo del Movimento cinque stelle, il partito del vaffa.
L'Italia dei valori, di Antonio Di Pietro, ha sin qui avuto successo perché il leader (o padrone del partito) ricordava i tempi in cui il pubblico ministero si scagliava contro Silvio Berlusconi. Una battaglia che ha proseguito sul piano politico ed in parlamento, ma una volta caduto Berlusconi viene meno anche il suo antagonista, nè premia più richiamarsi ai "valori", il popolo oggi vuole il giustizialismo populista.
L'offerta di Beppe Grillo a Di Pietro quale presidente e alleato, se non verrà insabbiata al più presto possibile, rischia di far perdere consenso elettorale al Movimento cinque stelle: Di Pietro è in calo vertiginoso e sta seguendo la sorte di Gianfranco Fini, Fausto Bertinotti, Roberto Formigoni, Umberto Bossi, Sergio D'Antoni e decine e decine di personaggi che hanno campato di e grazie alla politica. Inoltre i cosiddetti poteri forti, che si nascondono dietro la proprietà dei quotidiani e dei settimanali più venduti, non aspettano altro di sostituire al cavallo pazzo Grillo (utile per aver scompaginato le carte politiche e creato attese per un nuovo messia) gli esponenti della società civile, espressione della finanza e dell'industria italiana ed internazionale.
Comunque ci giriamo "siamo messi male", come diceva il perpetuo di  Nino Manfredi nel film di Mario Monicelli Nel nome del Papa re.


martedì 6 novembre 2012

I fenomeni sociali


Secondo John Dewy, filosofo e psicologo americano (1859-1852), gli sbocchi degli eventi collettivi sono dati da situazioni createsi da effetti che sono anche cause  "in quanto non accade nulla che non sia parte di una corrente continua di eventi". Per il padre della psicologia sociale Kurt Lewin (1890-1947) la vita sociale è "il risultato di forze all'interno di un più ampio contesto". Ma è con il filosofo e storico scozzese David Hume (1711-1776) che i demodoxaloghi fanno riferimento per interpretare la graduale trasformazione degli eventi sociali nel tempo e nello spazio. Secondo Hume, in A Treatise of Human Nature nella edizione del 1740, due eventi sono in relazione costante se uno è causa dell'altro quando si verificano entrambi, con l'avvertenza che un evento dovrà sempre precedere l'evento successivo se fra i due elementi c'è un legame; è la teoria dell'associazione abituale tra un fenomeno e l'altro. Nella puntata numero dieci abbiamo esposto il percorso dalla camera in affitto alla depenalizzazione dei reati come un continuum di eventi apparentemente slegati fra loro anche se conseguenti negli effetti sociali. Proviamo, ora, ad esprimere lo stesso concetto con ulteriori esempi tratti dal nostro corso online gratuito di demodoxalogia, sul blog www.opinionepubblica.com
"Proseguendo nella visione demodoxalogica dell'ambiente applichiamo il concetto di associazione abituale tra un fenomeno (evento) e l'altro [...]
La bonifica (A) della pianura Pontina, negli anni Trenta del Novecento nel Lazio,  ha influito sul clima meteorologico innalzando la temperatura (B) anche nell'ambiente circostante e sulle risorse alimentari con l'aumento della fertilità del terreno (C) ma anche sull'economia locale con la richiesta di insediamenti agricoli e commerciali nella pianura bonificata (D) e nei rapporti sociali fra popolazioni provenienti da varie zone d'Italia (E).
Una grandinata (A) che distrugge un particolare raccolto di una zona farà rincarare il prodotto sul mercato (B) scontentando massaie e consumatori (C), spingendo i lavoratori verso la richiesta di aumenti salariali e i contadini a sovvenzioni governative (D) innestando tensioni sociali (E). 
[...] L'insediamento di una nuova fabbrica (A)  in un ambiente ad economia sviluppata (alti redditi e consumi) produrrà (B) ricchezza (profitti all'azienda e salari ai dipendenti) spingendo verso ulteriori consumi che metteranno in moto altri insediamenti (C) industriali, commerciali e finanziari, richiamando manodopera (D) da altre zone.
In un ambiente sottosviluppato l'insediamento di una fabbrica (A) farà invece aumentare gli iscritti al collocamento al lavoro sviluppando (B) attese d'impiego (speranze) e aumento dell'illegalità in quanto l'azienda sarà vista come una fonte da cui trarre benefici anche con mezzi non leciti (racket, rapine, ecc.).  Dal che si deduce che gli incentivi economici nelle zone poco sviluppate dovranno far seguito ad un piano complesso e continuo di investimenti in cultura, sicurezza e diffusione di aziende integrate, non esempi isolati."
Gli esempi potrebbero proseguire applicando i parametri ambientali della viabilità (collegamenti ed accessi veloci), della popolazione (sufficiente numero di abitanti da coinvolgere negli auspicati consumi), della cultura locale (stereotipi e scuole pubbliche), ecc. Se si applicassero ai disegni di legge e alle decisioni economiche le valutazioni che scaturiscono dagli insegnamenti di Hume assisteremo a minori sperperi di risorse pubbliche con conseguente sviluppo economico e sociale.
(11 - continua)

Domani: Indicazioni politiche 

lunedì 5 novembre 2012

Capire il futuro

Il Tempo, nel suo percorso, può essere paragonato alla fiamma che brucia una striscia di carta, il futuro è la carta ancora non raggiunta dal fuoco, il presente la fiamma in movimento e il passato la cenere della carta ormai bruciata. Rispetto a passato e futuro, il presente è troppo breve per darci indicazioni utili e anche troppo vicino alle passioni che animano la cronaca quotidiana delle vicende umane. La realtà è formata dalla sommatoria di un passato che si proietta nel futuro. Ci ha spiegato Toddi:
"Ciò che procede innanzi è il fenomeno fuoco, ossia la trasformazione [Ndr: dalla carta alla cenere], che si sposta nello spazio, e che perciò impiega tempo. [...] Il tempo implica moto: non v'é tempo ove non sia moto: e il moto è spostamento. Questa è la ragione per la quale tutto il Creato è in movimento: e questa è la ragione per la quale nulla, nel Creato, può ritornare là ove sia stato una volta. [...] Il movimento della Terra è tale che essa non rioccupa mai più il posto che abbia occupato: e nessun punto della superficie terrestre viene mai a ritrovarsi nello stesso posto nel quale si sia trovato una volta. Il nostro globo gira su se stesso, ma si sposta anche intorno al Sole, sì che un punto della superficie terrestre non descrive un cerchio ma una epicicloide (*); e questa epicicloide si muove su una curva elicoidale la quale ha per suo asse la direzione del movimento del Sole verso la Stella Apicale."
Secondo gli insegnamenti di Toddi il presente altro non è che movimento, il passato ciò che è stato modificato e il futuro ciò che è ancora indifferenziato nello spazio; poichè il Tempo si muove nello Spazio. Per dare uno sguardo a quella porzione di spazio chiamata futuro i demodoxaloghi, prescindono dal presente, dalle tensioni e dalle esagerazioni della cronaca del giorno (dal latino diurnalia) per pesare statisticamente il passato nella sua continua evoluzione e trasformazione, così come illustrato a Roccasecca dei Volsci (Latina) al IX Convegno nazionale dei demodoxaloghi, il 14 giugno del 2003:
"Per capire come un evento A influisca sull'evento successivo B ad esso collegato da una causa costante [Ndr: secondo la teoria di David Hume], generando una ricaduta a cascata di eventi successivi, ricorriamo alle seguenti esplicazioni:
Negli anni '50 [Ndr: dello scorso secolo] gli annunci economici dei giornali contenevano una stragrande richiesta di camere in affitto (A), rara la richiesta di appartamenti (B), e quasi sconosciuto l'acquisto (C). Oggi solo gli extracomunitari e gli studenti cercano camere in affitto.
Nelle camere in affitto l'inquilino aveva delle parti in comune con la famiglia del conduttore (spesso a sua volta affittuario) o proprietario dell'appartamento: la cucina quale luogo di incontro quotidiano per la preparazione del cibo, l'ingresso come passaggio obbligato e, infine,  il bagno. Pertanto le due famiglie si incontravano più volte al giorno per accedere ai luoghi in comune generando una socializzazione che avveniva all'interno dell'appartamento, in tale modo bisogni, comportamenti e valori si uniformavano gradualmente attraverso lo scambio quotidiano.
Oggi la coppia vuole l'appartamento, possibilmente in proprietà (C). Il contatto con il mondo esterno  (l'altra famiglia) è dato dalla tv che "mostra" ciò che avviene all''esterno. Il possesso della casa (valore immobiliare) è abbinato alla sicurezza economica (valore sociale) per cui è imperativo seguire i capricci della moda per essere alla pari, consentendo al soggetto di "apparire" confrontandosi con i modelli televisivi: dalla scollatura all'orologio, dalla borsa ai nuovi idoli, ecc.

Dato che essere alla moda ed apparire costa, il denaro (D) (valore monetario) diventa un valore preminente in quanto permette di avere tutto e subito. E pur di averne a sufficienza si è disposti ad essere tolleranti con se stessi e gli altri, ecco allora l'abusivismo edilizio, l'evasione contributiva, l'aumento della criminalità (conseguenze sociali) e la richiesta di aggiornamenti al codice: dai condoni edilizi alla depenalizzazione del falso in bilancio, ecc. (mutamento legislativo) in conseguenza del mutamento del costume e dei valori sociali. 
Dall'evento A all'evento D  vi sono stati, nell'arco degli anni, una serie di eventi collegati tra loro apparentemente incongruenti ma causali, cioè con nessi in comune."
Gli eventi sono stati la fiamma che brucia, il passato la somma degli eventi A+B+C che hanno portato al futuro D, e così via. Un ciclo (Tempo) che si espande nello Spazio, con sempre maggiore velocità, attraverso modalità costanti (K).  Mutamenti misurabili a priori quantitativamente (attraverso la statistica) con il metodo "inde" (indagine demodoxalogica), come vedremo in seguito. Avvenimenti concatenati, uno conseguenza dell'altro, secondo il filosofo e storico del millesettecento Hume.
(10 - continua)

Domani: I fenomeni sociali