venerdì 2 agosto 2013

Il martire Berlusconi

La sentenza della Corte costituzionale ha condannato Silvio Berlusconi per il reato di frode fiscale rinviando ai magistrati milanesi il ricalcolo dell'interdizione dai pubblici ufffici.
Gli avvocati del cavaliere avevano sostenuto che il reato di elusione e provvista di denaro all'estero è un semplice reato finanziario non paragonabile all'evasione contributiva, motivo per cui si incappa nell'estinzione dello stesso o tuttalpiù è sanzionabile con il pagamento di una ammenda. Bell'esempio per un politico, capo di partito, più volte presidente del consiglio e tra i maggiori imprenditori d'Italia: è come se dicesse: "cittadini evadete il fisco, se poi vi beccano pagherete una multa". 
I suoi cortigiani sostengono che  il processo, come gli altri in corso, sia stato un vero e proprio accanimento giudiziario contro un uomo che paga, con le sue aziende, milioni di tasse allo Stato (e ci mancherebbe pure che evadesse del tutto) e dà lavoro a migliaia e migliaia di persone, facendo vivere dignitosamente intere famiglie: anche la mafia, nei suoi territori, dà lavoro ben retribuito a migliaia di abitanti garantendosi il controllo del territorio, però i lauti guadagni, sia per Berlusconi che per la mafia, non vanno ai lavoratori (che con la loro opera arricchiscono il datore di lavoro o il mafioso) ma al vertice dell'imprenditorialità organizzativa e agli azionisti, qualsiasi essi siano.
Nel mettere in luce la bontà d'animo di un uomo che altro non è che il riflesso della trasparenza di una coscienza integerrima i sostenitori sottolineano l'aiuto economico dato a tante ragazze che altrimenti avrebbero proseguito in una vita non certamente esemplare. A noi sembra che più di un aiuto economico sia il mantenimento nel benessere (con abitazione e stipendio garantito), mentre avrebbe potuto avviarle al lavoro come donne di pulizie o commesse o segretarie o altro per redimerle meglio ed evitare cattive tentazioni, ben sapendo come l'ozio genera il vizio. Se l'intenzione era di redimerle!
Dato che otto milioni di persone sono con il capo del PdL molti sostengono che non debba essere sottoposto alla giustizia, così come nel Far West americano i cittadini impiccavano o assolvevano gli imputati a loro piacimento. Cioè se uno ha molti amici e parenti può andare dal giudice e, in nome della volontà del popolo, far liberare qualsiasi malavitoso.