Sembrerebbe che l'azienda comunale dei trasporti del Lazio abbia circa 14 mila dipendenti di cui appena quattromila come autisti, detratti un migliaio di meccanici gli altri sono negli uffici come amministrativi. Dato che i controllori e vidimatori di biglietti sono pochi possiamo chiederci cosa fanno i migliaia di imbucati negli uffici?
Tra spese dirette ed indirette cinquemila dipendenti amministrativi costano duemila euro l'uno al mese, quindi oltre centoventi mila milioni di euro l'anno senza contare le spese per il riscaldamento, l'energia elettrica, ecc.
Una cifra addirittura superiore ai mancati introiti dei viaggiatori tra esentati ed abusivi che non pagano il biglietto. Tra autisti, pulitori e meccanici l'azienda spende poco più di centoquaranta milioni di euro l'anno, quasi un pareggio tra lavoratori produttivi (destinati a far marciare i veicoli) e quelli improduttivi (amministrativi) che creano il bilancio in rosso, cioè il deficit dell'azienda.
Dato che non si possono licenziare gli amministrativi l'unica strada per non aumentare il deficit è portare i libri contabili in tribunale e chiudere l'Acotral licenziando tutto il personale. Ma dato che fornire un servizio pubblico di trasporto rientra nei compiti fondamentali della politica non sarebbe più conveniente mantenere in piedi il servizio regionale di trasporto (sotto diverso nome e riassumendo gli autisti ed il personale produttivo) rendendolo completamente gratuito per i viaggiatori? Si eliminerebbero gli affitti degli uffici, i controllori ed il personale addetto all'amministrazione e contabilità con un bel risparmio sul bilancio.
Come far fronte alle spese per il personale produttivo, gli uffici essenziali e le spese per far marciare i veicoli?
Mettendo una piccola tassa di poche euro pro capite (il totale del bilancio dell'azienda diviso il numero dei contribuenti del Lazio) in cambio dell'usufruibilità gratuita per tutti: cittadini e turisti. Se ne avvantaggerebbe anche l'ambiente con minore congestione del traffico ed inquinamento da auto, chi potrebbe obiettare che andare in auto (consumando carburante) è meglio del più rassenerante trasporto pubblico (se ben gestito)?
Inoltre per spingere all'uso del trasporto pubblico la regione potrebbe mettere una quota di imposta detraibile dalle tasse sull'assicurazione regionale (così com'è ora con la quota di assistenza sanitaria) giustificando la gratuità dei mezzi pubblici per salvaguardare l'inquinamento ambientale.
A meno che il presidente della regione Lazio, da cattivo politico, preferisca prima o poi il dissesto dell'azienda per una manciata di voti da parte di nullafacenti.