Nel corso di un recente dibattito televisivo è emerso che un noto costrutore edile era in affari con presunti industriali poi finiti sotto le amorevoli cure della giustizia. Come mai affaristi che nulla hanno a che vedere con la stampa sono proprietari di giornali? Perché l'industrialotto proprietario di una testata giornalistica quotidiana offre i suoi favori al politico in grado di procurargli una licenza, un appalto, una modifica di piano industriale, ecc. Allora i direttori sono dei venduti ai politici ed ai dediti al malaffare? Nossignore ci tengono troppo allo stipendio e alla carriera, non si inchinano ai suggerimenti dei padroni del giornale ma raccontano la verità o realtà o quello che a loro sembrano i fatti. Tanto a dare la linea al giornale ci pensano i cosiddetti editorialisti. Sono loro il congiungimento tra proprietà e dipendenti.