sabato 31 maggio 2014

Sondaggi & Politica

Nel collegamento con Bruxelles dello speciale elezioni del Tg3 di Bianca Berlinguer poco dopo le ore 22,30 di domenica 25 il grafico degli analisti europei dava le proiezioni in percentuali e seggi (comprese quelle dell'Italia) assai vicine ai risultati finali; cioè a quelli che nel nostro Paese sono usciti verso la mezzanotte. La domanda è: i sondaggisti esteri sono più bravi oppure il passaggio delle informazioni dal seggio al Viminale non é adeguato alla tecnologia?

Se Beppe Grillo invece di profetizzare il tracollo e l'uscita dall'euro avesse dato una mano nel riformare il Paese prima a Pier Luigi Bersani poi ad Enrico Letta o in ultimo a Matteo Renzi molto probabilmente oggi già avremmo avuto un buon avvio di ripresa economica e sociale. La politica del distruggo tutto si è rivelata come un freno al progresso, alle riforme e all'innovazione, è questo che voleva Grillo? Parrebbe di si visto che si è subito recato in Inghilterra dal capo dei nazionalisti che hanno vinto le elezioni predicando l'uscita dall'euro e dalla Cee. Un incontro che doveva rimanere segreto, così come fu quello con l'ambasciatore a Roma; sempre per strana concidenza, con il paese dalla city finanziaria europea. Colloqui segretati alla faccia della trasparenza predicata o imposta agli altri! Ma la domanda è un'altra: visto che ha contribuito, in questi anni con la politica del no, a frenare la ripresa italiana e visto che ha una predilezione per il Regno Unito (che rema contro l'Europa) quali interessi, evidentemente di paesi o multinazionali esteri, copre o rappresenta a danno dell'Italia? Intanto molti parlamentari grillini si apprestano a formare un gruppo autonomo insieme a quelli già usciti.