martedì 2 dicembre 2014

Miraggi

Il popolo costruisce inconsciamente i suoi stereotipi (modelli di riferimento) attraverso la suggestione e l'imitazione, più persone aderiscono a quel modello e tanto maggiore sarà la capacità di fare proseliti; è il teorema della profezia che si avvera. In pratica intorno ad una idea (che è una convinzione e non necessariamente un dato di fatto reale) converge per la forza di imitazione e suggestione (vedasi Gustave Le Bon)  un indistinto aggregato umano che si lascia trasportare dai miraggi, anzi che crede e vuole credere nei miraggi, cioè nelle favole perpetuando la sua condizione di fanciullo nel sognare la realizzazione di realtà inesistenti. Per tutta la vita l'uomo aderisce a visioni prospettate da altri in quanto è più comodo credere nei miraggi che elaborare proprie convinzioni, anche se errate; le capacità di ragionamento del cervello umano ancora non sono pienamente sfruttate: pigrizia o paura? Prima o poi ce lo diranno i neurologi. Gli stereotipi mutano adeguandosi ai tempi, dettati principalmente dalla tecnica (in funzione dell'economia), in base alla velocità o lentezza di aggregazione degli individui intorno al miraggio del modello di riferimento.
- la Lega è sorta col miraggio della Padania-nazione contro il resto dell'Italia, creato lo stereotipo al nord  - dopo aver rispolverato il Carroccio di Alberto da Giussano, battaglia di Legnano 1176  - ora cerca di allargare i consensi anche al centro e al sud sbandierando la crociata contro gli immigrati; lo schema è sempre quello: noi contro qualcuno, prima gli italiani ora gli stranieri.
- si vanta la capacità manifatturiera italiana (ormai retaggio del passato con qualche eccezione locale e settoriale) quale possibile motore per la ripresa economica del Paese dimenticando che ormai la Cina e l'India (cui seguirà il Brasile) hanno acquisito la tecnologia occidentale e stanno gradualmente dominando il mercato dell'elettronica e della moda. La Russia avrà il monopolio del rifornimento del petrolio all'Europa e in Francia l'apporto del turismo nel pil nazionale è quasi uguale a quello dell'Italia (poco sopra il 10%) da noi sbandierato come traguardo mondiale. Il nostro miraggio guarda ancora al passato e non si rende conto di come il tempo passa e la ruota gira!
- un sondaggio ci informa che tra paesi più disinformati - in tutto il mondo - al primo posto c'è l'Italia, al secondo gli Usa; la popolazione più informata è in Svezia, Germania e Giappone. Non è il caso di riflettere con la propria testa e se non ci si riesce avvalersi della demodoxalogia, dopo un adeguato corso?