venerdì 25 novembre 2011

Economia e politica

"Oggi la supremazia è data dalla gestione del denaro e, ancor di più rispetto al passato, a quella delle informazioni", scrivemmo su Demodoxalogia ed opinione pubblica (ed. Sidd, atti seminario per ricordare i maestri della demodoxalogia 4 dicembre 1995). Rimarcando in tal modo quanto già espresso nel 1986 nella Inchiesta demodossalogica sul post-industriale: "I conflitti del futuro potrebbero essere economici, per la supremazia del mercato come ai tempi delle flotte inglesi e spagnole, o razziali per respingere l'infiltrazione nei paesi del benessere di popolazioni affamate provenienti dal Terzo mondo [...] Ma ci sono altre possibilità di rischio: la prima è una catastrofe ecologica, l'altra è uno scontro fra generazioni anziane che hanno il potere e generazioni giovani che cercheranno di affermarsi, sorrette dalla conoscenza delle nuove tecnologie."
Ha scritto Ruggiero Capone, il 18 scorso sul quotidiano l'Opinione delle libertà diretto da Arturo Diaconale, che "Le guerre ai legittimi governi (democraticamente eletti) oggi si fanno con le leve finanziarie, per tutti gli altri si usano ancora i metodi che hanno visto cadere Gheddafi [...] La Gazprom [l'azienda petrolifera russa] grazie all'era Berlusconi è entrata anche nell'industria, dove ha soffiato importanti clienti alle compagnie francesi ed inglesi nell'acciaio, nel cemento, nella carta e in altri settori. Il Cavaliere ha tolto commesse alle multinazionali francesi, inglesi e tedesche, nonchè ai clienti delle banche d'affari statunitensi. La risposta non si è fatta attendere, un golpe finanziario ha spodestato Silvio e nominato Mario, uomo gradito ai nemici di Putin."
Un vero e proprio conflitto economico che contraddistingue il post-industriale, come previsto quindici anni orsono.