mercoledì 4 gennaio 2012

A proposito di morale

Secondo il linguaggio corrente morale è sinonimo di virtù. E' morale un'azione compiuta per favorire una o più persone ritenute più o meno incapaci nel raggiungere un risultato. E' morale se, distinguendo tra il bene ed il male, ci si comporta secondo i dettami del bene. E' morale se si eseguono le direttive impartite dalla propria religione o dal proprio partito. E' morale se non si recano danni al prossimo.
La morale, ci dicono i dizionari, è un atteggiamento positivo ed il presupposto spirituale che regola la condotta umana nei confronti degli altri. E' pertanto immorale e quindi da punire colui o coloro che hanno un comportano amorale. Ma è pur vero che il concetto di morale, partendo da un presupposto ideologico, è opinabile in quanto frutto di ragionamenti che possono divergere in base alla situazione storica, geografica, culturale, politica e così via.
L'economia degli antichi romani e dei proprietari terrieri degli Stati Uniti del Sud si basava sullo sfruttamento del lavoro degli schiavi, oggi contrastato persino nello Yemen. In Afganistan e gli esquimesi in segno di massima considerazione verso l'ospite offrono il proprio talamo nunziale con annessa consorte, cosa considerata riprovevole da quasi tutti gli altri popoli. I personaggi cosiddetti vip, della politica, della cultura, dello spettacolo, dell'imprenditoria, in quanto tali e cioè in posizione di prestigio o comando, hanno uno stile di vita (e di morale) diverso rispetto alla popolazione, marcando così la differenza tra persone con diversa professionalità e atteggiamenti spirituali. La politica avoca a se la capacità di gestire la popolazione in base a norme che essa stessa si è data usufruendo del consenso dei propri adepti ma non su un referendum popolare. La religione si erge a giudice in base ad antiche regole attribuite a personaggi del passato ma amministrate da una casta di intoccabili. Chiunque la pensi in modo contrario è amorale e degno di riprovazione pubblica.
Sino a qualche secolo fa il papa di santa romana Chiesa faceva tagliare la testa agli eretici o permetteva il massacro di popolazioni indigene che non aderivano al cristianesimo. Le nuove ideologie politiche (liberalesimo, comunismo, fascismo, maoismo, ecc.) si sono impadronite del potere scalzando con la forza i satrapi precedenti. Furono in quel tempo comportamenti morali? Come saranno considerati tra cento anni i comportamenti virtuosi di oggi?
La morale non è saper distinguere tra il bene e il male e comportarsi di conseguenza, e neppure aderire alle credenze in uso. La morale è una convenzione che si accetta per quieto vivere in quanto libera la mente da ragionamenti che non si esauriscono mai, ci facilita i rapporti con gli altri e fodera di rispettabilità l'ipocrisia.
Se per accelerare una pratica amministrativa o vincere un appalto distribuisco sostanziose mancette compio un atto di bene verso me stesso ed i beneficati o un atto non morale? Se per ottenere una parte in un film una ragazza belloccia accetta le profferte del produttore, per quale motivo un atto squisitamente privato dovrebbe essere sottoposto al giudizio di moralità di terze e quarte persone? Robin Hood, che rubava ai ricchi per dare ai poveri, era un eroe o un brigante? In gioventù ho conosciuto il signor Ernesto che entrava ed usciva dal carcere, per piccoli furti, e in perfetta buonafede sosteneva che faceva "onestamente" il lavoro di ladro: cioè non ammazzava, spaventava, metteva disordine, prelevava tutto il contante o l'argenteria; non avendo istruzione e un mestiere riteneva che quello fosse il suo. Punti di vista! Dopo una decina d'anni trovai la frase di uso comune nel linguaggio corrente.
Tutto scorre, diceva il filosofo. Anche il concetto di morale.