lunedì 16 settembre 2013

L'uomo e l'ambiente -10

Gli esseri umani crescono condizionati da vari fattori, non solo dalla cultura e regole impostate dai genitori e successivamente dalla società e dalle istituzioni ma anche dall'ambiente (inteso come l'insieme del territorio su cui vive una popolazione che sfrutta le risorse dell'ingegno e della natura). I condizionamenti radicano la cultura di una popolazione contribuendo alla formazione degli stereotipi (comportamenti di massa spesso inconsci). La tecnologia contribuisce, in modo determinante, attraverso l'innovazione a modificare gli stereotipi attraverso un uso diverso degli strumenti, del tempo e dello spazio, con riflessi sulla cultura e le istituzioni. E' questo il motivo per il quale a distanza di decenni si evolvono le ideologie politiche e religiose, la moda, la musica e persino i gusti alimentari. Si pensi alla coca-cola, a Mc-Donald, alla musica rock, ai pantaloni per le donne o alla minigonna (con i relativi mini-costumi estivi), ai tatuaggi, al divorzio, all'aborto, allo sviluppo delle comunità para-religiose, alla messa non più in latino e così via; novità entrate nell'uso comune (post-moderno) impensabili all'inizio dello scorso secolo.
L'evoluzione (il continuum) dei fattori che modificano il complesso della società varia da luogo (frattale) a luogo (risentendo dei fattori geografici e politici) e nel corso del tempo. Così come mutano gli stereotipi e di riflesso la cosiddetta opinione pubblica. Da La demodossalogia nella classificazione della scienza: sua autonomia e ripartizione negli atti della LXV Riunione della Sips, Napoli ottobre 1954, riportiamo una pagina della relazione di Federico Augusto Perini-Bembo che sottolinea l'interdipendenza tra uomo e ambiente:
(continua - 10)
Mercoledì: Grillo e Renzi hanno ragione.