Politici ed associazioni civiche hanno iniziato la campagna elettorale in vista del referendum sulla modifica alla costituzione. C'è chi è favorevole e chi è contrario, come è giusto che sia per l'ordine delle cose, ma cosa sia esattamente da approvare o abrogare nessuno lo sa così come ancora non si conosce la data della chiamata alle urne. Ci dividiamo per il piacere di litigare?
Secondo un insigne costituzionalista l'abolizione del senato (che poi sarebbe una modifica) e la revisione del parlamento porterebbero, per una serie di passaggi ed uffici istituzionali collegati, a toccare circa sessanta tra leggi, norme, ordinamenti e prassi da rivedere. Materiale per adire alla corte costituzionale!
Già questo sarebbe un motivo per non approvare la legge in quanto mal fatta ma è il pasticcio del nuovo senato che non mi va già, anzi mi fa supporre che dietro ci sia lo zampino di qualche grande malavitoso che vuole allargare il potere in seno alla pubblica amministrazione.
Concordo sull'abolizione del senato e, se proprio vogliamo tenerlo in piedi, nella trasformazione, ma come?
A mio avviso il senato dovrebbe essere composto
- da rappresentanti senza potere decisionale, solo consultivo e propositivo.
- da rappresentanti delle forze economiche, del lavoro e della cultura eletti o scelti (a giudizio delle singole appartenenze) dagli enti di provenienza. Per esempio confindustria, confcommercio, sindacati, banche, grandi aziende pubbliche e private, camere di commercio, ordini professionali e altre forze consolidate presenti sul territorio che inviano il proprio rappresentante a loro spese per proporre alle altre forze economiche il punto di vista della loro parte su proposte di legge in corso, giungendo a conclusione.
Attualmente con molta ipocrisia i pareri (anzi le richieste) di modifica o nuove proposte da approvare giungono ai gruppi parlamentari e singoli deputati sotto forma di "richieste" in quanto risultanti (chi più chi meno) sul libro paga o per usufruire di sede, personale di segreteria, auto, ecc.
Una funzione del genere i padri della costituzione l'avevano disegnata per il Cnel Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro che invece era diventato la sistemazione dei trombati delle categorie professionali.
Per la storia: Benito Mussolini aveva creato la confederazione delle arti e dei mestieri!
Concordo sull'abolizione del senato e, se proprio vogliamo tenerlo in piedi, nella trasformazione, ma come?
A mio avviso il senato dovrebbe essere composto
- da rappresentanti senza potere decisionale, solo consultivo e propositivo.
- da rappresentanti delle forze economiche, del lavoro e della cultura eletti o scelti (a giudizio delle singole appartenenze) dagli enti di provenienza. Per esempio confindustria, confcommercio, sindacati, banche, grandi aziende pubbliche e private, camere di commercio, ordini professionali e altre forze consolidate presenti sul territorio che inviano il proprio rappresentante a loro spese per proporre alle altre forze economiche il punto di vista della loro parte su proposte di legge in corso, giungendo a conclusione.
Attualmente con molta ipocrisia i pareri (anzi le richieste) di modifica o nuove proposte da approvare giungono ai gruppi parlamentari e singoli deputati sotto forma di "richieste" in quanto risultanti (chi più chi meno) sul libro paga o per usufruire di sede, personale di segreteria, auto, ecc.
Una funzione del genere i padri della costituzione l'avevano disegnata per il Cnel Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro che invece era diventato la sistemazione dei trombati delle categorie professionali.
Per la storia: Benito Mussolini aveva creato la confederazione delle arti e dei mestieri!