giovedì 16 ottobre 2014

Il comico di Genova

No, non parliamo del comico passato alla politica Beppe Grillo che, nei suoi discorsi, ricalca la quasi totalità dei politici che vorrebbero essere tali ma che altro non sono che comici falliti (solo sul piano culturale ma non su quello economico). Parliamo di quanto accaduto alla città di Genova: un fatto tragico ma che ha risvolti talmente assurdi che potrebbero dar vita ad un soggetto cinematografico umoristico.
Però è necessaria una premessa: tutti i bambini del mondo quando vengono accusati di qualcosa (aver rubato di nascosto la marmellata, per esempio) dicono che non sono stati loro! Anche i politici se ricevono dai pubblici ministeri un avviso di correità in qualcosa di illecito sostengono che sono candidi e trasparenti come l'acqua e che l'accusa è il frutto di macchinazioni e accanimenti contro la loro persona. Per non parlare dei ministri ed amministratori in genere che danno la colpa dei misfatti alle passate gestioni; ed è vero nessun precedessore può dichiararsi immune poiché - dice un detto popolare - ammazza, ammazza, sono tutta una razza! Possiamo quindi considerare chiunque ci amministra un bambinone che sfugge alle sue responsabilità di fronte agli imprevisti, pertanto essendo irresponsabili, come i fanciulli non possono essere perseguiti e neppure sculacciati perché ricorrerebbero al telefono azzurro.
Viviamo in un mondo di istituzioni candide che subiscono eventi non voluti e non previsti. L'assessore competente lo ha detto: io ho programmato i lavori e bandito le gare d'appalto per risanare il territorio ma i costruttori partecipanti alla gara sono ricorsi alla magistratura bloccando i lavori. I magistrati sostengono che la documentazione va esaminata nel quadro dei tempi e delle normative esistenti (peraltro assai confuse e contraddittorie per meglio favorire gli illeciti) e che la gatta presciolosa fece i gattini ciechi (dimostrando con la citazione del proverbio tutta la saggezza del giureconsulto). Il commissario della protezione civile scarica le colpe sui geologi e sul mancato intervento dell'esercito. Che dire del sindaco? Nessuno lo aveva informato dell'imminente catastrofe, la colpa è dei meteorologi! Ma costoro come si difendono? Le previsioni sono formulate su un complesso collaudato calcolo algebrico, loro non possono tener conto degli eventi improvvisi, tuttalpiù se c'è un responsabile va trovato in quel soggetto che dall'empireo controlla i venti e le acque e che a Genova è rappresentato dal suo delegato Angelo Bagnasco. Vedete come alla fine il colpevole è stato trovato?
Firenze, L'Aquila, Genova per citare le città che hanno mostrato le loro ferite al mondo, spesso per opera degli uomini che hanno violentato l'ambiente e non della natura che segue il suo corso. I decenni si susseguono uno dopo l'altro ma la lezione non è stata imparata, occorre un modo nuovo di pensare e affrontare i problemi: mutare il ministero della Difesa (poiché nella Costituzione ripudiamo le guerre) in Difesa Civile e Ambientale, passando sotto il suo controllo tutte le altre forze armate e di polizia (forestali, vigili del fuoco, vigili urbani per toglierli dal coinvolgimento della politica locale, polizia stradale, ecc.)  eccetto i carabinieri e la finanza, preposti ad indagini mirate alla prevenzione (vedi i Nas) e al contrasto della criminalità economica e a quella organizzata o sociale, istituzioni da svincolare dal potere politico. Affiancando l'opera con una giurisprudenza degna di questo nome!