lunedì 3 novembre 2014

I segnali del cambiamento

Nel corso di Introduzione alla demodoxalogia, che ho scritto nel 2007 sul sito gestito da Bruno Zarzaca  (www.opinionepubblica.com) ho spiegato le sostanziali differenze tra il campionamento classico e quello della in.de (indagine demodoxalogica) che, pur concludendosi entrambi in grafici statistici, non sempre coincidono nei risultati. Infatti la in.de non tiene conto della usuale media statistica ma monitora solo la media degli addensamenti medi dei casi, scorporando dal calcolo i picchi in quanto normalmente non rappresentano tendenze che avranno riflessi sulla generalità dell'opinione pubblica ma sono motivati da eventi connessi ad aggiustamenti di potere politico o economico, destinati a rientrare nella normalità al termine dello scontro.
Nel grafico A la media statistica (la riga arancione) è effettuata su tutti i casi compresi da a ad i mentre la media della inde prende in esame solo i tratti a/c ed e/h in quanto scorpora i picchi d  e  i
Il risultato è giudicato insufficiente per l'individuazione dei trend sociali in quanto non si notano fermenti significativi di tendenze in atto.
Nel grafico B la media statistica e la media in.de pressappoco coincidono (per puro caso) ma la in.de. rileva chiaramente una tendenza che da A sale lentamente ma progressivamente verso  L     E' un segnale di evoluzione sociale che nel Tempo si espanderà e consoliderà attraverso gli stereotipi.
 
Inoltre nella statistica tradizionale i campioni rappresentano in scala l'universo interpellato mentre nella in.de il campionamento dei soggetti da intervistare, il tipo di intervista e la materia d'indagine segnano un percorso completamente differente. Per averne una parziale idea riportiamo dal citato corso di Introduzione alla demodoxalogia:
[..] oltre alle leadership d'opinione verticali sussistono anche i leadership d'opinione orizzontali che recuperano la dimensione microsociologica del piccolo gruppo [Ndr: quello che i demodoxaloghi intendono per pubblico] salvando l'individuo dalla pressione culturale dei mass media, attraverso la funzione di mediatore tra il mezzo di comunicazione e il gruppo, all'interno di gruppi specifici (sindacati, partiti, organizzazioni in genere, consumatori, comitati di quartiere, ecc.). Paul F. Lazarsfeld ha in proposito individuato la connessione e il rapporto di audience tra l'efficacia di un mezzo e l'esposizione di piccoli gruppi [..] confermando l'esistenza di una leadership orizzontale accanto ad una leadership di tipo verticale [...]
Per la raccolta dei casi da monitorare per il demodoxalogo "il leader di un pubblico non coincide necessariamente con il capo o il personaggio più in vista, ma il più informato: colui che abitualmente, per carattere o professione, ascolta di più le voci del pubblico nel quale condivide valori e bisogni".