lunedì 18 agosto 2014

Verso il futuro

Quante volte andiamo verso il futuro con lo sguardo rivolto al passato? Se lo chiedeva anche Marshall McLuchan mentre Franco Rizzo ha teorizzato il deja vecu (Consenso ed istituzioni, editrice Esi Napoli 1981): ci avviciniamo al mondo di domani, che avanza tanto rapidamente, con una sensazione di malessere dovuta al non conosciuto, che come un deja vecu (qualcosa di già visto)  stiamo già vivendo. In realtà si tratta di un'apparenza, come sottolineava anche Toddi (Geometria della realtà e inesistenza della morte, De Carlo editore Roma 1947), dovuta ai nostri sensi ingannatori. Per i demodoxaloghi il futuro è la continuazione del presente che lentamente si evolve pur sempre entro delle costanti K cosmiche.  La foto, che sintetizza gli assunti, è dei primi anni '60 dello scorso secolo.