Generalmente siamo portati a credere che le belle idee, quelle innovative, cambino il mondo ma non è così; giornalmente sono migliaia le idee (dalla politica all'economia, dalla tecnica alla filosofia, e via dicendo) che potrebbero costituire una svolta sociale o culturale dell'umanità ma che non vengono applicate perché non giungono a conoscenza degli interessati.
Credo che ognuno di noi, almeno una volta nella sua vita, si sia imbattuto con qualcuno che aveva prospettato visioni culturali diverse o applicazioni scientifiche in grado di rivoluzionare le nostre conoscenze culturali o la qualità della vita attraverso semplici tecnologie innovative. Come mai, allora, non tutte le novità trovano spazio ed accoglienza?
L'umanità, per sua natura, recepisce in ritardo i mutamenti poiché li considera come un turbamento del normale corso esistenziale in quanto non è psicologicamente preparata ad affrontare l'imprevisto o l'ignoto, infatti nella letteratura e nella storia coloro che sono andati contro corrente (da Ulisse a Galileo, da Garibaldi a Dalì, da Paracelso a Maxwell, ecc.) furono agli inizi considerati o eroi o eretici, o avventurieri o pazzi, o alchimisti o visionari, ecc.
Quindi non è la novità per se stessa che si impone ma il particolare momento e luogo (le vicende in quel tempo e in quello spazio) e soprattutto il personaggio collegato alla novità. Un personaggio che dovrà essere già noto al grande pubblico in quanto già accettato e quindi inconsciamente considerato garante dell'innovazione. La funzione della pubblicità e della tv supplisce alla mancanza della figura di riferimento in quanto precipui strumenti di convincimento indotto o palese.
L'altra strada è quella della tenace continuità, nel corso di decenni, di applicazioni e proposte come fece Guglielmo Marconi (dal 1894 alla realizzazione in Usa nel 1906 della prima trasmissione radiotelefonica) sulla scorta della teoria di Clerk Maxwell formulata trent'anni prima.
Innovazioni concettuali che trovano applicazione anche nelle vicende politiche o sociali, basta consultare i giornali di venti o trenta anni indietro per constatare che alcune odierne proposte sono le stesse, con il necessario aggiornamento dovuto al trascorrere del tempo, di quelle avanzate in ambito ristretto anche sessanta anni fa.
Quindi non è l'idea che fa colpo ma la popolarità e abilità del presentatore.
Quindi non è la novità per se stessa che si impone ma il particolare momento e luogo (le vicende in quel tempo e in quello spazio) e soprattutto il personaggio collegato alla novità. Un personaggio che dovrà essere già noto al grande pubblico in quanto già accettato e quindi inconsciamente considerato garante dell'innovazione. La funzione della pubblicità e della tv supplisce alla mancanza della figura di riferimento in quanto precipui strumenti di convincimento indotto o palese.
L'altra strada è quella della tenace continuità, nel corso di decenni, di applicazioni e proposte come fece Guglielmo Marconi (dal 1894 alla realizzazione in Usa nel 1906 della prima trasmissione radiotelefonica) sulla scorta della teoria di Clerk Maxwell formulata trent'anni prima.
Innovazioni concettuali che trovano applicazione anche nelle vicende politiche o sociali, basta consultare i giornali di venti o trenta anni indietro per constatare che alcune odierne proposte sono le stesse, con il necessario aggiornamento dovuto al trascorrere del tempo, di quelle avanzate in ambito ristretto anche sessanta anni fa.
Quindi non è l'idea che fa colpo ma la popolarità e abilità del presentatore.