Tra i cardini della filosofia demodoxalogica c'è quello della ciclicità basata sull'alternanza delle forze culturali in campo (gli stereotipi). Nel secolo che abbiamo cominciato a percorrere stanno assumendo consistenza due strade: la convinzione che vada abolita o almeno ridotta al minimo l'intermediazione degli altri e delle strutture sulla nostra vita (religione, partiti, pubblica amministrazione, rapporti parentali, etc.) esaltando, di converso, l'essere IO rispetto agli altri (rivalutazione e cura della persona, ricerca di nuove strade esoteriche per la felicità in questo mondo e nell'altro, predominio di se stesso nei rapporti con gli altri, sino all'amministrazione di un nuovo concetto di giustizia del fai da te).
Ecco allora crescere a dismisura le liste elettorali che fanno capo a singoli personaggi portatori di interessi personali o di piccole comunità o territori (al limite collegati con apparati di stampo malavitoso o affaristico); oppure di nuove comunità religiose che reinventano credenze e filosofie. O anche attività imprenditoriali che scavalcano gli organi competenti o le normative ancora vigenti (abusivismo di ogni genere, lacci e lacciuoli fiscali, lentezza processuale).
Meccanismi che traggono consistenza dal connaturale senso di imitazione e suggestione che è alla base della formazione degli stereotipi (credenze e comportamenti di gruppo). Una nuova cultura, basata su nuovi valori o disvalori (il denaro, l'apparire, il comando) che nel passare delle settimane e degli anni assume il carattere di cultura preminente di quel gruppo, nazione o continente.
Se andiamo a valutare l'impatto della nuova politica del parlamento e del governo negli ultimi anni vedremo che si è operato verso la frantumazione amministrativa del territorio (maggiore importanza alle regioni rispetto al governo regionale) con conseguente allargamento delle maglie per accedere alle casse pubbliche (il 50% della spesa pubblica è rappresentato dalle regioni) e agli appalti.
La difesa idrogeologica e lo smaltimento dei rifiuti sono competenza delle regioni ove è più facile ottenere appalti senza partecipare a gare così come avviene per l'assistenza nazionale; molti reati dal penale sono passati al civile aggravando il lavoro delle procure; la prescrizione, il patteggiamento, la decadenza sono ormai merce di scambio nell'aula giudiziaria; i controllori sono gli stessi controllati e così via. L'invadenza, in ogni campo, dell'interesse privato scaturito dal rifiuto dell'intermediazione pubblica ha portato e porterà ad una ulteriore modifica dei rapporti sociali e istituzionali, per poi innestare un nuovo percorso. Ma l'apice del cambiamento non si vede nè si può ipotizzare una svolta.