Agli inizi dello scorso secolo i sociologi italiani erano conosciuti e apprezzati dai colleghi di tutto il mondo in quanto innovativi pur rimanendo nel solco della tradizione francese della fisica sociale ma non erano cattedratici erano studiosi enciclopedisti appassionati della disciplina. Alla fine del secolo la sociologia italiana è stata distrutta dagli accademici che hanno badato più alla carriera ed a costituire un gruppo intorno intorno al cattedratico che ad allargare gli orizzonti della disciplina.
Fare ricerca e innovazione non è per tutti, meglio copiare gli americani e fare le cosiddette ricerche ripetitive ma questa non è scienza. Interessante è il libretto Evocazioni sociologiche (edizioni nuova cultura, Roma 2011): un'intervista senza peli sulla lingua pubblicata postuma al compianto Michele Marotta (uno dei docenti dell'altro secolo), a cura della figlia Gemma Marotta.