giovedì 27 agosto 2015

Un mondo virtuale

C'è stato un tempo, non molto lontano, nel quale l'umanità credeva che il sole si muovesse nell'universo sorgendo e tramontando ogni giorno, che la terra fosse piatta e al centro del cosmo, che i re e i nobili avessero veramente un sangue (bleu) diverso dagli altri umani, quasi a testimoniare la loro discendenza dalla divinità e per questo legittimati a comandare e possedere.
Quei tempi sono passati, siamo evoluti e non crediamo più alla favole ma ci portiamo ancora i concetti sorpassati nel linguaggio comune: il sole nasce e tramonta quindi si muove, alcuni esseri umani (la nobiltà) sono di sangue bleu, i personaggi ammantati di particolari vestimenti (mantello, toga, martelletto, medaglie, mostrine, ecc.) per denotare la funzione e/o il grado sono depositari della verità, imparziali e atti a giudicare o impartire direttive (autorità religiose, militari, giudiziarie e amministrative o particolari associazioni sportive, sociali, o combriccole più o meno delinquenziali).
Il popolo è portato a credere instintivamente all'apparenza delle cose virtuali, cioè alle favole. Ha bisogno di credere in qualcosa che non riesce a palpare, in realtà diverse dall'usuale; è questo il motivo per il quale accetta tutto: l'indottrinamento delle religioni, le promesse del politico, il racconto del romanziere, il giudizio o la strategia del capo di turno, la pubblicità, ecc.
Ci piace vivere in un mondo virtuale ...... sino a quando, all'improvviso, un evento nuovo ci fa scoprire strade culturalmente innovative o ci mette di fronte a fatti (e relative persone) che immaginavamo diversi.