Non potendo controllare la fonte delle informazioni (chi, perchè, per conto di chi, con quale fine) molte notizie, date con serietà, generano dubbi ed allarmismi. Basta che una falsa notizia sia ritenuta vera da una manciata di usufruitori di Internet che costoro la propagandano come vera, creando un'opinione pubblica basata su valutazioni inconsistenti.
Facciamo un esempio: un giapponese, primario di un ospedale in Gran Bretagna (quale? soprattutto in presenza, anche se non è un fatto anormale, di un dirigente sanitario in un'altra nazione), sostiene che il cancro al seno è favorito dallo sprigionarsi della diossina quando le bottiglie di plastica si riscaldano al sole, magari perchè lasciate in auto, oppure dall'involucro e dal contenitore alimentare quando si riscalda il cibo in forno o nel microonde. Secondo lo studioso il film plastico (Pvc) che avvolge il cibo libera una miscela velenosa, consiglia pertanto di cuocere in recipienti di vetro o ceramica. Perchè, però, la diossina liberata colpisce solo le donne? Questo il giapponese non ce l'ha spiegato, aumentando i nostri dubbi sulla veridicità.
Siamo agli inizi dell'uso di un nuovo strumento di informazione (rispetto alla centenaria carta stampata), mancano regole e capacità interpretative da parte del pubblico. Prima di leggere i giornali abbiamo imparato a scuola a leggere e scrivere; occorre ora un'educazione alla lettura ed interpretazione dei messaggi che passano sulla Rete.