L'accordo politico tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi ha sancito il bipolarismo, avvalorato dalla proposta della legge elettorale. Un accordo a tutto vantaggio di Berlusconi in quanto alle elezioni i partitini di sinistra non si alleeranno col Pd se non riceveranno sostanziali garanzie di autonomia e sopravvivenza mentre le formazioni di destra si accoderanno, sull'esempio di Pierferdinando Casini e Angelino Alfano, a Forza Italia; un apparentamento elettorale a tutto favore del centrodestra (nei numeri e nell'autorevolezza del regista che formerà il cosiddetto listino dei "nominati").
Anche l'atteggiamento di Renzi nei confronti del governo favorirà la campagna elettorale di Berlusconi. Del resto il Pd in qualche modo dovrà smarcarsi dal governo, a meno che Enrico Letta non riesca a fare un miracolo economico e sociale.