martedì 7 giugno 2011

Attualità politica

I legali di Silvio Berlusconi sostengono che il premier era convinto che la prostituta Ruby fosse veramente la nipote dell'ex presidente dell'Egitto Hosni Mubarak e, a sostegno di questa affermazione, portano le testimonianze di vari ministri dell'attuale governo italiano. O siamo amministrati da anime candide e pure che sentono solo il profumo dei gelsomini e il sapore della pastasfoglia napoletana oppure ritengono che gli italiani siano tutti creduloni! A meno che, vivendo quotidianamente in un puttanaio (non solo politico), non siano più in grado di distinguere un'educanda da una escort, supponendo che quest'ultima sia solo la marca di un'auto straniera.

Il 12 e 13 prossimi saremo chiamati a votare sui referendum per il nucleare, l'acqua e il legittimo impedimento. Da qualche decennio gli italiani sono disamorati dei referendum e ripetutamente hanno fatto fallire il quorum del 50% +1 avendo constato come la classe politica sappia aggirare il voto popolare svuotando i risultati plebiscitari; se la chiamata alle urne è solo una farsa tanto vale non caricarsi del disturbo di recarsi alle urne. Quest'anno, invece, i referendum vanno oltre ai quesiti sul si o il no, assumono una valenza di giudizio sul governo e il suo premier. Recarsi alle urne e votare "si" significherà far capire che il popolo è maturo, che non crede più alle storielle, che non si fida delle promesse ....... che vuole cambiare pagina.

Come abbiamo più volte recentemente sostenuto gli elettori stanno passando dalla disaffezione ed astensione alla volontà di partecipazione (attraverso il voto) e scelta di nuovi soggetti politici. E, se non ne trovano dei nuovi si propongono in improvvisate liste civiche o eterogenee ammucchiate di scontenti. Riteniamo che la tendenza dei prossimi anni sarà quella di voler gestire il territorio attraverso la partecipazione e un'oculata scelta delle persone, abbandonando la politica rissosa per accettare l'approccio casareccio alla Romano Prodi o quello malinconico di Luigi Bersani. Personaggi che, al contrario degli attuali venditori della felicità, non promettono nulla e non hanno neppure dei programmi definiti in quanto la politica del giorno per giorno si adatta a tutte le soluzioni possibili. Un ritorno alla partecipazione politica per cancellare il passato e, con esso, i soliti noti. Una verifica delle nostre ipotesi l'avremo dai risultati dei referendum.