lunedì 21 febbraio 2011

L'inizio di una nuova civiltà

Ci stiamo incamminando lungo un percorso che ci porterà verso una civiltà diversa dall'attuale poichè ogni civiltà, dopo aver assimilato i tratti di quella precedente, è destinata ad essere assorbita o modificata dalla successiva. Così è avvenuto nel corso dei secoli, in  Lineamenti di sociologia dell'emigrazione (editore Istituto bibliografico Napoleone, Roma 1987) ho riportato le considerazioni del The Hundson Institute, secondo cui "alle sette grandi civiltà che esistevano nel 1500: l'occidentale, la musulmana, l'indiana, la cinese, l'inca, l'azteca e la russo-bizantina, oggi stiamo andando verso una sola civiltà che, da quella classica fondata sulla schiavitù come strumento di espansione e controllo economico, è passata attraverso il sistema feudale (970-1270), il capitalismo commerciale (1440-1700) e l'industrialesimo (dal 1730 alla fine della seconda guerra mondiale)".
Attualmente sopravvivono tre civiltà: l'occidentale, la musulmana e la cinese, ma i recenti avvenimenti nei paesi arabo-africani sono il segnale della fine della civiltà musulmana, così come avvenuto con la russo-bizantina dopo la caduta del muro di Berlino. Fermenti inizialmente innestati dalla diffusione della televisione che ha mostrato la vita dei "ricchi" occidentali, il flusso dei turisti e, infine, l'avvento di internet. E' da notare che l'export italiano di intimo femminile nei paesi arabi è da anni al primo posto, un segnale di mutamento, in seno alla famiglia, della condizione della donna velata.
Un altro segnale di inizio di una nuova age sono i matrimoni sempre più numerosi di europei tra loro e con popoli diversi (continente americano, paesi mediterranei ed orientali). Ci vorrà ancora qualche anno per un definitivo decadimento musulmano ma il futuro è segnato: l'incontro tra l'Occidente e l'Oriente indo-cinese.