Il 25 maggio gli europei andranno alle urne per il rinnovo del parlamento europeo in una generale sfiducia dell'opinione pubblica verso le istituzioni e il senso di comunità. In Italia la Lega, le estreme destra e sinistra si dichiarano antieuropeiste e per l'uscita dal sistema monetario dell'euro invocando pesanti provvedimenti contro l'immigrazione. Eppure fin dai tempi dell'Etruria la penisola è stata il luogo di approdo di genti provenienti da ogni parte che, integrandosi col popolo romano, hanno fatto grande - culturalmente ed economicamente - il Paese apportando col mescolamento delle culture la spinta necessaria al progresso, sia pure fra contrasti interni indice di vivacità e stimolo.
La stessa Roma, dopo la fondazione, si rivolse agli etruschi e ai sabini mentre ai tempi degli imperatori la città fu il centro del mondo e luogo di arrivo di popolazioni provenienti da tutte le terre allora conosciute. Dal medioevo all'unità d'Italia il territorio è stato saccheggiato o stabilmente occupato da varie etnie divenute, nelle generazioni successive, vere e proprie minoranze linguistiche, folcloristiche e religiose. La cartina, tratta dall'Enciclopedia geografica DeAgostini, mostra le cinque isole linguistiche derivanti dall'insediamento di altrettante popolazioni italianizzate.
Qualsiasi immigrazione, vista storicamente, può all'inizio turbare la popolazione residente ma alla lunga si dimostra una risorsa per il paese ospitante.