lunedì 14 febbraio 2011

I meriti di Berlusconi

Se Silvio Berlusconi fosse rimasto un imprenditore, invece di scendere in politica, avrebbe potuto fare nelle sue ville tutte le feste possibili ed immaginabili senza essere disturbato da qualche magistrato inquirente. Non è il solo in certi tipi di festini, tantè che il numero delle escort cresce di anno in anno con massicce presenze provenienti dall'Est e dal Sudamerica.
Essendo un personaggio in vista, anche sul piano internazionale, avrebbe dovuto avere una maggiore cautela nell'invitare nelle sue proprietà e gratificare quelle che una volta si chiamavano cortigiane, poi prostitute ed ora escort, per giunta minorenni. E' così incappato nelle maglie degli inquirenti che, insieme ai suoi avversari, non apettavano altro che un passo falso. Il fatto è che chiunque occupa una posizione di rilievo nelle istituzioni, in virtù del suo ruolo pubblico, rappresenta un esempio di comportamento per la nazione e i suoi cittadini; la classe dirigente è tale perchè, tra i suoi compiti, c'è quello di tracciare le linee etiche nei rapporti tra cittadini e stato e nella conduzione dell'amministrazione ma anche nella vita personale. Un esempio tangibile di correttezza da fungere da esempio ed imitare, in consonanza con i valori dichiarati e perseguiti dallo Stato.
Berlusconi, trascinando il suo apparato politico-mediatico, rifiuta l'inquisizione trincerandosi dietro la privacy, una cosa sono gli atti politici un'altra vizi e virtù private. Le intercettazioni sarebbero illecite anche se attivate in seguito al mandato di un giudice che le concedesse in presenza di probabili reati, se non fossero reati probabili ma certi non sarebbero necessarie le intercettazioni per acquisire gli accertamenti. Troppe intercettazioni? Quale altro percorso indiziario è possibile? I testi delle trascrizioni arrivano ai giornali ma chi li manda? In più di un tribunale è stata violata la documentazione raccolta ma non per questo dobbiamo abolire le intercettazioni. D'altra parte chi si lamenta di andare sui giornali manifesta di temere rivelazioni compromettenti, cosa che non accade ai normali cittadini perchè oltre a qualche parolaccia o frasi amorose all'amica di turno non hanno altro da rimproverarsi. Chi teme i ricatti o la giustizia sà di aver commesso illeciti: ne affronti quindi le conseguenze!
Sino alla caduta della prima repubblica i politici più in evidenza erano studiosi che provenivano dalla gavetta e dalle scuole dei partiti, o da lunghi periodi di riflessione politico-sociale. Sia tra i democristiani che tra i comunisti o socialisti. Con Berlusconi si è affermato il concetto della vera sovranità del popolo che, in quanto portatore di tale diritto, può adire o inviare in Parlamento, da un giorno all'altro, qualsiasi personaggio preso a caso nella strada, anche se senza istruzione, professione o con carichi pendenti. Cioè non è più richiesta (perchè non ci sono più i partiti) la conoscenza di quel minimo di nozioni per distinguere una legge da un'ordinanza, un comma da una relazione. E' il primo merito (per chi lo considera tale) di Berlusconi: l'antipolitica del politicante. Comportamenti, parole ed esempi una volta non consoni per chi occupava posti di rilievo nello Stato, ove - specie sul piano internazionale - ancora vige una precisa formalità. Berlusconi ha inventato la nuova scienza della politica: in nome del popolo qualsiasi incompetente potrebbe insediarsi a palazzo Chigi per dirigere le sorti del Paese.
L'altro merito è quello che, dopo secoli di osservanza dei dettami della Chiesa, ha aperto la strada alla liberazione sessuale, all'ipocrisia e alla realizzazione di nuovi valori, improntati sul successo, la ricchezza e la soddisfazione fisica, per altro già in incubazione con l'avvento della globalizzazione.