martedì 22 febbraio 2011

La svolta è matura

Quasi tutte le idee nuove, nella politica come nell'economia o sul piano culturale, non sono subito accettate dalla società. In qualsiasi paese del mondo si procede in base al costume locale basato sulla tradizione che, a sua volta, si forma per imitazione, spesso inconsapevole, sin dall'infanzia nell'osservare i grandi. Qualche futurista percepisce il nuovo e, o per esibizionismo o per predisposizione, si pone in gioco rompendo la tradizione (dall'auto non più nera all'aborto, dalla delocalizzazione industriale all'uso del proprio corpo, e così via, in un crescendo sempre più vorticoso).
Una volta che la novità è entrata nell'uso della categoria sociale più in vista diventa un bene appetibile, proprio per effetto dell'imitazione, da parte della rimanente società, si pensi all'effetto casa illustrato nel post del 18 scorso. Conseguentemente muteranno le aspettative, i valori ed i comportamenti, con la richiesta di adeguamenti legislativi. Ma tra i primi utilizzatori dell'idea o del bene e il consumo di massa passano parecchi anni, a volte decenni, come spiegato da Antonella Liberati nel post del 7 gennaio.
Per la legge di David Hume un effetto è conseguente al precedente se la causa che ha provocato l'effetto si è verificata prima. Da qui una catena di avvenimenti apparentemente slegati tra loro ma "conseguenti" l'uno all'altro poichè ciascuno sarebbe l'effetto causato dal precedente. L'uso di massa della televisione da parte della società ha portato in secondo piano l'informazione cartacea riversando sul piccolo schermo la fonte primaria della visione del mondo e, dato che le informazioni arrivavano dentro casa e potevano essere consultate stando anche in pigiama, l'importanza della piazza (della moltitudine che si vede e si conta) si era ridotta alle adunate promosse dalle organizzazioni più forti, anche economicamente.
Col passare degli anni gli utenti della tv hanno affinato il consumo critico dei programmi, grazie proprio ai dibattiti e ad un innegabile pluralismo delle reti, anche se modestissimo e non completamente differenziato. La criticità e l'avvento di internet hanno aperto una fonte nuova di informazioni e correlazioni con il mondo e le più esagerate novità, consentendo, per di più, di poter esprimere il proprio parere. Da qui il decadimento della tv come strumento di formazione primaria dell'opinione pubblica e la rivalutazione della piazza, come luogo di incontro fra chi la pensa allo stesso modo.
Siamo agli inizi ma il ritorno alla piazza, al fare politica, a contarsi, è destinato ad ampliarsi e avere ricadute sulla politica tradizionale e su quel 40% di elettori che si dichiara nauseato dell'attuale sistema politico. Qualcosa di nuovo verrà prendendo alla sprovvista la vecchia classe dirigente che sarà spazzata via come avvenuto con tangentopoli, ove solo pochi si salvarono.