mercoledì 2 febbraio 2011

Mascia Ferri

Come demodoxaloghi della Sidd abbiamo sempre sostenuto che l'opinione pubblica non esiste, esistono tante opinioni pubbliche quanti sono gli infiniti pubblici. Su Demodoxalogia ed opinione pubblica (atti del seminario del 4 dicembre 1995) abbiamo scritto che "il pubblico è una pluralità di individui non necessariamente legati tra loro da una o più circostanze temporali o spaziali o temporali-spaziali, ma necessariamente da una o più circostanze modali. Un padre, lavoratore, melomane, attivista di partito e buongustaio, non è contemporaneamente presente - cioè nello stesso luogo ed ora - a casa, sul lavoro, a teatro, nella sede del partito o al ristorante ma, nel momento in cui è sottoposto all'osservazione dello studioso, si trova in condizioni modali identiche a quelle di altri individui facenti parte del gruppo sottoposto ad esame".                                                    All'ambiente accademico e ai sondaggisti di professione fa comodo, per praticità e soldoni, avere un polpettone di vari pubblici che si ritrovano statisticamente concordi su uno o due quesiti, spacciando il risultato come l'opinione pubblica, quella che secondo la sociologia Usa è la maggioranza delle idee, di quel momento, così come pilotate dai mass-media. Sinora, ad eccezione dei demodoxaloghi, nessuno in Italia si era posto il problema di una metodologia chiarificatrice della cosiddetta opinione pubblica e della relativa distinzione dei pubblici, anche ai fini dei sondaggi. Finalmente è arrivata la ricercatrice  Mascia Ferri che dopo aver sviscerato e collocato gli studi americani nel loro contesto ha approfondito le tematiche italiane giungendo alla conclusione, dell'anticamera di un lungo cammino che dovrà ancora percorrere, che occorre distinguere tra opinione pubblica ed opinione sociale, reintroducendo il concetto di Robert K. Merton (Teoria e Struttura Sociale, il Mulino 1970). 
Purtroppo per trovare la Ferri su Internet abbiamo dovuto subire pagine e pagine di una omonima Mascia Ferri, meglio nota come tettona concorrente al Grande Fratello e girovaga senza mutande. Dicevano giustamente gli antichi che la cultura non dà pane, ma neanche - aggiungiamo - la notorietà. Eppure la nostra Mascia oltre ad essere più bella dell'altra è anche intelligente. Una qualità poco apprezzata dal volgo e, ci sorge il dubbio, anche dai flaccidi sederi degli accademici paludati. Eppure ha al suo attivo: Come si forma l'Opinione pubblica, Le donne di Rosseau, L'opinione pubblica, I sondaggi alleati, La voce muta, decine di ricerche e centinaia di lezioni, solo per menzionare la produzione più recente, tutta tesa all'analisi dei processi di formazione del pensiero collettivo, sui mass media e sull'applicazione dei metodi statistici.
Il sito Opinione pubblica  di Bruno Zarzaca lo scorso 28 gennaio ha recensito La voce muta incontrandovi molte analogie di pensiero e di percorso con la demodoxalogia, ma avremo modo di ritornare in argomento.