lunedì 1 dicembre 2014

Disinformazione

Lo scrittore del '900 Pitigrilli (Dino Segre) sosteneva che la parola più difficile da pronunciare  è  "non lo so", infatti tutti esprimono le loro opinioni su qualsiasi argomento anche se non lo conoscono.  Ricordiamo che le opinioni sono ipotesi, non certezze basate su dati acquisiti: opinioni che nella vulgata ordinaria acquistano valore di credenza da parte dell'opinione pubblica disinformata. Una disinformazione spesso pilotata dai mass media, vediamo qualche esempio.
- si sostiene che il governo dà 40 euro al giorno agli immigrati, in verità ricevono meno di tre euro per far fronte alle spese alimentari, tre euro che arrivano dai centri che li assistono; infatti i 40 denari vanno ai cosiddetti centri senza scopo di lucro per il loro mantenimento (presidenza, segreteria, locali, spese di gestione, etc). Alla faccia del volontariato!
. circa il 50% del prodotto interno lordo è da attribuire alla spesa pubblica, tra questa rientrano le ottomila aziende municipali con i loro 250 mila dipendenti scelti dagli amministratori locali tra gli attivisti dei partiti (tutti) e dei sindacati, senza competenza professionale e controllo amministrativo. La causa del vero dissesto della pubblica amministrazione con aziende sempre in deficit e senza servizi adeguati al cittadino, ma con dipendenti che riempiono le piazze quando sono chiamati a farlo da chi li assunti in quell'azienda.
- la legge delega non è una legge: è la proposta di demandare al governo l'emanazione di una legge indicandogli alcuni punti guida. Una volta approvato dal parlamento il conferimento al governo della legge in bianco esso si farà carico - attraverso i burocrati dei vari ministeri - di scrivere la legge in questione che - per l'attuazione - avrà bisogno di circolari interpretative e amministrative che successivamente all'entrata in vigore della legge saranno predisposte dagli stessi burocrati estensori della legge. Si calcola che sono intorno alla trentina le leggi che attendono da più di due anni dalla loro entrata in vigore le circolari che ne predispongono l'attuazione.
- ecco come ha risposto l'opinione pubblica alla domanda se favorevole o contrario al jobs act: 44% a favore, 40% contrario, 16% senza opinione.