venerdì 5 dicembre 2014

Interpretare l'opinione pubblica

Quasi tutti ma i politologi, i giornalisti ed i politici lo fanno per mestiere, sono soliti interpretare l'altrui comportamento nella presunzione che l'altro non si sia spiegato bene o che abbia un recondito pensiero. Quante volte abbiamo ascoltato la frase "Tizio intende dire ...", da parte di personaggi che non hanno  (loro) capito il senso di quanto detto dall'interlocutore ma che tentano di spiegare a loro vantaggio quello che vorrebbero che gli altri dicessero.
Il fatto è che ognuno si sente in grado di interpretare  i fatti e le opinioni, sulla base delle proprie conoscenze. Se capire un interlocutore può essere facile per interpretare un agglomerato di individui (un pubblico) occorre un metodo d'ascolto che non può essere il comune sondaggio. Per Max Nordau (Le menzogne convenzionali della nostra società) l'uomo è vittima di due contraddizioni: pensa in un modo ma agisce in un altro; è questo il motivo per il quale a livello di comunità indagare sui gruppi umani vuol dire scavare nei comportamenti più che nelle intenzioni o nelle dichiarazioni.
Per il demodoxalogo contano più le chiacchiere salottiere che le relazioni ufficiali in quanto è la vita di ogni giorno (chiacchiere comprese) che fa parte e modifica gli stereotipi che guidano il comportamento. Nell'analisi rientrano la frequenza d'incontri pubblici e privati tra i leader d'opinione orizzontali, le quote versate a circoli o associazioni, le sovvenzioni ricevute, la collocazione professionale e ambientale, e così via. Ha scritto Francesco Bergamo direttore dell'agenzia stampa online  Informatore Economico Sociale: