Le vicende della cupola romana, dopo i casi dell'Expo milanese, del Mose veneziano e delle varie vicende di serafici esponenti politici lombardi e napoletani, fanno esclamare e constatare che dal tempo di tangentopoli ad oggi la corruzione politica è peggiorata. Sempre peggio ma in linea con l'evoluzione sociale del post-industriale, vediamo perché:
- con tangentopoli l'accordo avveniva tra il politico e l'industriale con la scusa del finanziamento al partito
- con il cupolone tra i due si è inserito un mediatore: mafioso o funzionario pubblico.
La novità consiste nel mediatore in affari che è una prerogativa dell'odierna società in quanto l'economia non si basa più sulla quantità della produzione di beni (società industriale) ma nella manovrabilità dei denari che possono essere gestiti nel momento, nel posto e nel settore in quel periodo più conveniente per l'imprenditore. Con il mediatore e l'offerta di servizi si mantiene l'occupazione su livelli non completamente disastrosi in quanto essa è destinata a diminuire in seguito alla tecnologia che produce più manufatti in minor tempo, migliore qualità e minore necessità di occupazione; con l'intermediazione monetaria è il denaro in se stesso che produce ricchezza senza necessità di mantenere aziende, macchinari, scorte e rapporti con banche, azionisti, fornitori e sindacati.
Al IX Convegno nazionale di demodoxalogia (Roccasecca dei Volsci, 2003) dimostrammo come la modifica del comportamento sociale si evolve come i cerchi nell'acqua, ciascuno susseguente e maggiore dell'altro, passando dalla camera in affitto alla proprietà dell'appartamento e dalla giustificazione dell'evasione fiscale al "diritto" alla rapina attraverso una serie di passaggi che, se non bloccati in tempo, diventano costume, cioè comportamenti accettati.
Quello che invece l'opinione pubblica dovrebbe chiedersi è come mai i politici (sindaci, assessori, consiglieri, ministri, dirigenti, ecc,) di fronte a casi del genere esternino grande meraviglia dichiarando di non averne mai avuto sentore: anche se fossero così fessi (come vorrebbero far sembrare) di non essersi accorti di chi sedeva vicino a loro non hanno mai letto libri e giornali che abbondantemente e quotidianamente denunciavano tali situazioni di malaffare?
Quello che invece l'opinione pubblica dovrebbe chiedersi è come mai i politici (sindaci, assessori, consiglieri, ministri, dirigenti, ecc,) di fronte a casi del genere esternino grande meraviglia dichiarando di non averne mai avuto sentore: anche se fossero così fessi (come vorrebbero far sembrare) di non essersi accorti di chi sedeva vicino a loro non hanno mai letto libri e giornali che abbondantemente e quotidianamente denunciavano tali situazioni di malaffare?