Da parte di coloro che si accostano per la prima volta alla demodoxalogia, per aver assistito ad un convegno o letto le dispense, viene la richiesta di un manuale per la pratica applicazione su casi concreti, della vita quotidiana, dei coefficienti numerici da assegnare all'elaborazione statistica. Infatti il percorso tecnico del demodoxalogo consiste nell'assunzione dei principi fondamentali della scienza che sono: l'osservazione del fenomeno, la catalogazione per un raffronto tra eventi similari e - infine - la rilevazione della serie statistica dei casi per tracciare il trend (il percorso) del fenomeno preso in esame.
La demodoxalogia (demo/doxa/logos), a differenza della maggior parte delle vere scienze, non si occupa di temi come il movimento dei pianeti o l'effetto dell'insulina nel sangue ma del comportamento umano collettivo, o, meglio, dell'opinione delle persone quando sono in gruppo e soggette a stimoli esterni e/o interni al gruppo stesso, da noi definito in folla o pubblici (vari e multiformi). E come queste opinioni nascono, crescono, si evolvono, si congiungono ad altre similari o muoiono. Lo studio tende a rilevare quali siano gli imput (gli stimoli) che maggiormente contribuiscono alla formazione della cosiddetta opinione pubblica, mantenendo fermo l'assunto che l'opinione per fomarsi abbia bisogno di un veicolo (strumento, messaggio), di un numero minimo di determinate persone (e non un agglomerato indefinito e casuale) e - l'oggetto fondamentale - di una notizia o fatto d'attualità (ove per attualità si intende il fatto del giorno, cioè un argomento soggetto a discussione).
Lavorando sul comportamento umano ci troviamo in presenza di fenomeni controversi, a volte irripetibili, spesso apparentemente improvvisi, perlopiù basati su visioni distorte o addirittura ignote della realtà, opinioni non documentabili con riscontri oggettivi e così via. Dagli anni '90 è in corso, tra i demodoxaloghi della Sidd, una discussione accademica sui coefficienti numerici da assegnare agli oggetti catalogati, numeri che - per essere scientifici e cioè universali (euristici) - devono avere lo stesso simbolo e valore in Italia come in Cina, tra i marxisti come tra i liberali, per i cristiani come per gli scintoisti, e così via. E sono questi i numeri che i principianti ci chiedono, insieme al percorso metodologico di indagine.
Ma la demodoxalogia, occupandosi delle opinioni della gente, si trova di fronte ad una multiforme sfaccettatura di casi, oltretutto in continuo movimento, di difficile catalogazione, ciascuno presentandosi con modalità, tempi, dimensioni, finalità, motivazioni, ecc., che si riflettono anche sul grado di professionalità del ricercatore rendendo difforme l'interpretazione di uno stesso evento. L'assegnazione dei coefficienti raggruppa, per grandi linee, i casi accertati rendendo possibile l'elaborazione statistica. Stante però la imprevedibilità umana, conseguenza e causa essa stessa dell'opinione di un determinato pubblico, il demodoxalogo proveniente dalla scuola dell'accademia della Sidd, prima ancora di attivare la rilevazione (la catalogazione) e il percorso tecnico dell'inde (indagine demodoxalogica) ha ben chiari alcuni principi e le teorie che sono alla base della comparazione metodologica, potendo scegliere lo spessore dell'indagine e il criterio demodoxalogico più consono da applicare alla ricerca. Ciò che fa la differenza tra un dottore in Scienza della Comunicazione e un vero demodoxalogo! Cioè la conoscenza dei principi che determinano l'osservazione del fenomeno ancor prima di giungere alla scelta della rilevazione statistica, a fini documentali oggettivi del fenomeno di nascita ed evoluzione di una determinata corrente di pensiero definita come opinione e destinata a diventare (erroneamente) opinione pubblica mentre altro non è che l'opinione di un certo pubblico sottoposto a sollecitazioni collettive, a volte anche inconsce, da parte di quello che i demodoxaloghi definiscono come leader (strumento umano o materiale di veicolazione delle idee).
Domani: dispense di giornalismo
Lavorando sul comportamento umano ci troviamo in presenza di fenomeni controversi, a volte irripetibili, spesso apparentemente improvvisi, perlopiù basati su visioni distorte o addirittura ignote della realtà, opinioni non documentabili con riscontri oggettivi e così via. Dagli anni '90 è in corso, tra i demodoxaloghi della Sidd, una discussione accademica sui coefficienti numerici da assegnare agli oggetti catalogati, numeri che - per essere scientifici e cioè universali (euristici) - devono avere lo stesso simbolo e valore in Italia come in Cina, tra i marxisti come tra i liberali, per i cristiani come per gli scintoisti, e così via. E sono questi i numeri che i principianti ci chiedono, insieme al percorso metodologico di indagine.
Ma la demodoxalogia, occupandosi delle opinioni della gente, si trova di fronte ad una multiforme sfaccettatura di casi, oltretutto in continuo movimento, di difficile catalogazione, ciascuno presentandosi con modalità, tempi, dimensioni, finalità, motivazioni, ecc., che si riflettono anche sul grado di professionalità del ricercatore rendendo difforme l'interpretazione di uno stesso evento. L'assegnazione dei coefficienti raggruppa, per grandi linee, i casi accertati rendendo possibile l'elaborazione statistica. Stante però la imprevedibilità umana, conseguenza e causa essa stessa dell'opinione di un determinato pubblico, il demodoxalogo proveniente dalla scuola dell'accademia della Sidd, prima ancora di attivare la rilevazione (la catalogazione) e il percorso tecnico dell'inde (indagine demodoxalogica) ha ben chiari alcuni principi e le teorie che sono alla base della comparazione metodologica, potendo scegliere lo spessore dell'indagine e il criterio demodoxalogico più consono da applicare alla ricerca. Ciò che fa la differenza tra un dottore in Scienza della Comunicazione e un vero demodoxalogo! Cioè la conoscenza dei principi che determinano l'osservazione del fenomeno ancor prima di giungere alla scelta della rilevazione statistica, a fini documentali oggettivi del fenomeno di nascita ed evoluzione di una determinata corrente di pensiero definita come opinione e destinata a diventare (erroneamente) opinione pubblica mentre altro non è che l'opinione di un certo pubblico sottoposto a sollecitazioni collettive, a volte anche inconsce, da parte di quello che i demodoxaloghi definiscono come leader (strumento umano o materiale di veicolazione delle idee).
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