In Sardegna la protezione civile non ha elicotteri da adibire ai soccorsi urgenti e si avvale dell'unico elicottero dei vigili del fuoco che è ubicato ad Alghero. Il raggio d'azione è molto limitato in quanto l'elicottero ha una autonomia di carburante di venti minuti per raggiungere la meta prefissata, per coprire l'intera isola ne occorrerebbero almeno altri due da distaccare al centro e a sud della Sardegna. Invece di pensare alle necessità dei cittadini isolani nel caso di disgrazie o eventi calamitosi, rinforzando i mezzi di trasporto stradali ed aerei, i governi nazionali che sinora si sono succeduti alla guida del Paese hanno dirottato gli stanziamenti necessari al rafforzamento della Protezione Civile verso l'acquisto dei costosissimi cacciabombardieri americani.
Come a dire che più dell'interesse verso la popolazione sarda e la tutela dell'ambiente in alto loco fra le gerarchie militari si preferiscono strumenti di guerra e il giro di bustarelle che solitamente accompagna tali acquisti. Eppure l'Italia nella sua costituzione ha ripudiato la guerra, a che serve giocare ai soldati? Solo per fare carriera ad una moltitudine di ufficiali che, rispetto alla normalità dei cittadini che lavorano, si ricoprono d'oro senza far nulla. Una ragione in più per mandarli a casa e trasformare il ministero della Difesa in ministero per la Protezione civile ed ambientale accorpando forestali e vigili del fuoco.