mercoledì 2 settembre 2015

I conti non tornano

A prestare ascolto ai giornali, alla tv e persino alle chiacchiere della gente c'è qualcosa che non quadra, nel senso che su un argomento o vicenda noto delle differenze tra l'uno e l'altro; magari piccole differenze, dettagli che non incidono sull'intero racconto ma pur sempre presenti. Posso capire i giornali che hanno un padrone quasi sempre colluso con i politici o il mondo industriale (ove ognuno tira l'acqua al suo mulino), capisco anche le tv condotte da raccomandati dell'una o dell'altra parte (Belusconi-governo-partiti), riesco a capire anche le chiacchiere della gente ove ciascuno esprime quello che crede la sua opinione mentre in realtà è l'opinione che gli hanno inculcato i mass-media.
Capisco, o almeno credo di capire quasi tutto, ma certe immagini trasmesse dai telegiornali (tutti) stridono con quanto raccontato nel servizio televisivo. Un esempio? I poveri immigrati che arrivano sui barconi fuggendo da guerre, fame o schiavitù, che assistiamo, nutriamo, alloggiamo, spesso hanno telefonini o smartphone; è comprensibile: una volta sbarcati è il mezzo che li collegherà ai familiari che lavorano o che sono stabilizzati in Germania o altri paesi. Ma si sono viste in tv delle giovani africane scendere dalla nave che le ha soccorse ben vestite, truccate (anche con il rossetto) e pettinate. Non sono razzista e accoglierei tutti dopo una bella visita medica completa di analisi del sangue, lasciandoli liberi di andarsi a cercare un lavoro (come sancito dall'Unione europea per i richiedenti asilo) salvo ogni sera di presentarsi in questura a firmare la presenza sul territorio verbalizzando lo svolgimento della giornata.
Però ho i miei dubbi anche su questa invasione massiccia di gente disperata in cerca di un avvenire, qualche conto non mi torna; similmente ai rosei annunci di Matteo Renzi. Ormai non cogito più: "dubito", quello che credevo realtà mi sfugge.