mercoledì 14 novembre 2012

Cogliere il cambiamento


Nell'Universo tutto è concatenato e soggetto a costanti che evolvono lentamente, sia nel regno animale che vegetale e persino, sia pure con trasformazioni millenarie, nel regno minerale. Un piccolo esempio lo prendiamo dalla meteorologia: quando viene lo scirocco (il vento caldo proveniente dall'Africa) il mare Adriatico viene spinto verso l'alto, ove ingrossandosi crea l'alta marea a Venezia; sempre a causa dello scirocco la neve (in inverno) non scende sotto i duemila, duemilacinquecento metri, trasformando in abbondante pioggia quella che avrebbe dovuto essere neve, causando le piene dei fiumi. Comportando in entrambi i casi disagi alla popolazione attraverso una causa conseguente all'altra. 
Gli avvenimenti umani sono soggetti anch'essi a costanti, specie gli eventi collettivi (la cosiddetta opinione pubblica), ma essendo il frutto di aggregati sociali sono apparentemente manifestazioni di non facile individuazione poiché quello che colpisce la nostra attenzione non è la realtà delle situazioni in movimento ma l'apparenza di un caos che sembra avere la consistenza di un fenomeno di dimensioni certe e chiare. A volte un fatto (storico o politico) prende il sopravvento sugli altri inducendo nell'errore di credere che quell'evento sia la scintilla scatenante per ulteriori avvenimenti concatenati al primo, ma noi sappiamo, per David Hume, che A (il fatto) dovrà precedere B ma essere concomitante ad A, nel senso che per far emergere B ci devono già essere dei presupposti o agganci latenti con A. Ci spieghiamo con degli esempi tratti da Leggere la qualità delle comunicazioni, gli atti del seminario Sidd-Ans del 11-12 settembre 2004. Vi ricordate il regista Nanni Moretti quando sembrò essere il salvatore della sinistra italiana?
"[...] Non ha avuto successo (quindi è stato moda, fenomeno passeggero) perché dietro non aveva una organizzazione politica preesistente ma anzi andava a scalfirne una consolidata (ex Pci) nè ha avuto sufficienti ed ingenti mezzi finanziari per creare una nuova organizzazione acquistando sul mercato della politica personaggi con un certo seguito (come fece Silvio Berlusconi quando fondò il suo movimento). Monsignor Marcel Lefevre si ribellò al Vaticano ma fallì per lo stesso motivo: non aveva un seguito nell'organizzazione della Chiesa. Martin Lutero vinse perché in Europa c'era un forte malcontento verso la corruzione della Chiesa e perché creò il movimento lontano dal potere centrale, non andò a scalfire il potere romano [...] Il successo della Lega Nord poteva essere facilmente previsto in quanto lo zoccolo duro del movimento preesisteva prima della scesa in campo di Umberto Bossi. Infatti, sia al nord che al sud, prosperavano vari localismi politici che esprimevano qualche assessore locale e manciate di voti, in Sardegna ancora prospera un partito autonomista; il collante era l'insofferenza verso il centralismo romano, Bossi vi ha aggiunto il mito della Padania [...] Si può ipotizzare una svolta (politica, economica, culturale) solo quando l'addensamento dei casi verso un'univoca direzione indica il mutamento, tenendo presente che la società occidentale non procede per salti ma per tappe (cicli) [...] Ad ogni civiltà corrispondono una cultura, una politica ed una socialità che perdurano nel tempo. Il senso di grandeur  dei francesi non è solo sciovinismo ma un sentimento sedimentato dai tempi di Luigi XV e proseguito da Napoleone Bonaparte sino ai giorni odierni, visibile nelle opere urbanistiche così come fu per gli Zar in Russia, nel Rinascimento italiano e nel tentativo delle grandi opere abbinate alla riscoperta della romanità da parte di Benito Mussolini [...]
Gli stili di vita di un quartiere del centro della città differiscono da quelli della periferia. A Roma il quartiere Prati è prevalentemente vissuto (popolazione residente ed occasionale per motivi di lavoro) da professionisti, perlopiù avvocati data la vicinanza del Tribunale, pertanto la vita cittadina prende forma dopo le ore 9.00; in periferia a Centocelle, stante una popolazione in prevalenza operaia ed impiegatizia, già alle ore 6.00 c'è del movimento. Al centro la maggioranza è di anziani, commercianti e benestanti. Diversi saranno quindi i bisogni e le aspettative. Se intervisteremo una collaboratrice domestica immigrata  le risposte saranno diverse se residente in Prati o a Centocelle: in Prati avrà una sua cameretta e dignità, a Centocelle condividerà la stanza ed i momenti di riposo con altre immigrate; la stessa propensione all'integrazione sarà diversa. [...]"
Possiamo concludere dicendo che ogni opinione pubblica formatasi intorno ad un leader, un'ideologia o in seno ad un frattale (porzione di territorio), ha bisogno di un substrato di elementi che fungano da coagulante dell'aggregato umano in esame (pubblico nelle sue differenziazioni demodoxalogiche), come le condizioni sociali, la professione, le ideologie politiche o religiose, il livello di scolarità e così via. Un coagulante intorno al quale si esprimerà l'opinione pubblica dell'agglomerato umano in esame, evolvendosi in seno e come conseguenza di un puzzle di avvenimenti o frattali correlati, secondo l'indicazione di Hume. Fermenti rilevabili traducendo in tabelle statistiche, come vedremo, la tendenza del distacco dalla media.
(12 - continua)