Silvio Berlusconi aveva annunciato che dopo il risultato dei ballottaggi comunali avrebbe presentato delle proposte politiche epocali (cioè innovative rispetto alla vecchia politica); quella del doppio turno per eleggere il presidente del Consiglio attribuendogli maggiori poteri non sembra una proposta rivoluzionaria: già esiste in Francia e quando il Pd si chiamava l'Ulivo la sinistra l'aveva proposta ma Berlusconi si era opposto; ora la situazione è capovolta. Una riprova che in politica le carte e le idee cambiano a seconda della convenienza del partito e non dei cittadini,
I politici incominciano ad aver paura di Beppe Grillo che nei sondaggi di tre giorni fa è salito al 18% dei votanti che si recheranno a votare: se questa è la tendenza si collocherà al secondo posto, superando il PdL. Comunque le elezioni politiche sono lontane e potrebbero accadere ancora dei capovolgimenti. Se da un lato il partito dei grillini potrà portare in Parlamento personaggi della cosiddetta società civile e si spera seri, onesti e competenti, dall'altro lato il pericolo è di giovanotti sprovveduti che, essendo alla prima nomina, rimarrebbero incastrati nei mille trabocchetti che i vecchi volponi del Parlamento si dilettano ad adottarre pur di raggiungere i loro obiettivi prefissati, che poi sono quelli della grande industria e finanza (i veri poteri che dirigono l'Italia).
I giornali hanno affermato che Luca di Montezemolo è pronto, dopo tanti tentennamenti, a scendere in politica se Berlusconi gli lascerà lo spazio. A questo scopo sta scegliendo le teste d'uovo per formare la sua squadra. Ormai è tardi, l'effetto sorpresa dopo i ripetuti annunci e smentite non funziona più; Montezemolo nell'immaginario pubblico si colloca sullo stesso piano delle vecchie facce politiche: l'immagine si è logorata prima ancora di scendere nell'agone politico, tantè che la consistenza - nei sondaggi - è inferiore a quella dell'Udc.