martedì 12 giugno 2012

Crisi incrociate

Le compagnie d'assicurazione, le aziende e le banche quotate in borsa, per ripartire i rischi finanziari, mantenere rapporti con le aziende concorrenti e architettare qualche affaruccio insieme, sono solite detenere delle quote di partecipazione nelle altre società. La Mediobanca SpA è il classico esempio: nella proprietà si ritrova tutto il salotto buono della finanza e la società funge da stanza di compensazione ed arbitrato tra le aziende dei diversi proprietari. Tale inciucio si chiama "partecipazioni incrociate", ecco come si svolge: posto 100 il capitale della spa X meno di un terzo è acquisito dalle spa a (10%), b (8%), c (6%), d (6%); il rimanente 70% agli indistinti investitori che affidano alle banche la custodia ed amministrazione del proprio investimento.
Quando una banca si trova sull'orlo del fallimento, per cattiva gestione economica, l'allarme arriva ai proprietari dei pacchetti azionari (il 30% di cui sopra) che sono nel Consiglio d'Amministrazione della banca, come delle società. Infatti le aziende non sono gestite da coloro che detengono il 70% del pacchetto azionario (quindi la maggioranza) perchè sono persone che fra loro non si conoscono e che si affidano agli sportelli bancari; sono gestite da quel 30% rappresentato da meno di una decina di soci che però si conoscono bene in quanto proprietari di altre aziende e, molto spesso, con consolidate amicizie derivate da matrimoni e comuni intrallazzi.
Non è detto però che tali personaggi siano dei geni di management così come i plurilaureati, anche delle più quotate università, siano il toccasana nella loro disciplina, saranno persone intelligenti e con ottima memoria ma dirigere aziende (composte da capitale finanziario, mercati, dipendenti, ecc.) è tutt'altra cosa, gli studi servono ma il fiuto, l'esperienza ed il carattere contano molto di più. Un solo esempio: la differenza fra Gianni Agnelli, Vittorio Valletta e gli attuali presidente e amministratore delegato.
In base alle partecipazioni incrociate quando cade un'azienda SpA si trovano in difficoltà i possessori di quel 30% e la crisi si sviluppa a cascata sulle altre aziende, sui paesi ove sono ubicate tali aziende, sui governi e infine sul solito pantalone che paga per tutti, i risparmiatori ed i cittadini. Crisi che nascono dalle partecipazioni finanziarie incrociate.
Nell'era della globalizzazione, ove un avvenimento si ripercuote nel resto del mondo come diceva Marshall McLuhan, le partecipazioni incrociate rappresentano un pericolo non solo per l'economia europea ma anche per gli stati, sono un retaggio storico del libero mercato da abolire, quale vera rivoluzione economica!