Non tutti hanno ancora percepito la novità: quest'anno, sulla scia del rottamatore Matteo Renzi, si sono affacciati con successo alla ribalta della scena politica parecchi giovani, non solo la coppia dei quarantenni Enrico Letta e Angelino Alfano ma anche dei giovani parlamentari grillini. Alfano già era in campo ma non aveva visibilità in quanto oscurato dal padre-padrone Silvio Berlusconi, l'atto di ribellione e l'alleanza con Letta lo hanno imposto in modo diverso all'attenzione dell'opinione pubblica. Anche nella Lega si è affacciato un giovane per candidarsi a successore di Berlusconi: il sindaco di Verona Flavio Tosi.
I grillini sono invece ancora oscurati dal loro leader, nonostante ciò molti di loro hanno intrapreso il lavoro parlamentare con serietà, studiando regolamenti e ascoltando il dibattito parlamentare; prima o poi qualcuno per primo, seguito da altri, si renderà conto della differenza culturale e sostanziale con il capo e si schiererà con la generazione dei quarantenni di ogni gruppo parlamentare che si sta formando sulla base di nuove visioni sociali, più legate alla realtà di un mondo in rapida evoluzione che sta scardinando vecchi valori e ideologie.
I grillini sono invece ancora oscurati dal loro leader, nonostante ciò molti di loro hanno intrapreso il lavoro parlamentare con serietà, studiando regolamenti e ascoltando il dibattito parlamentare; prima o poi qualcuno per primo, seguito da altri, si renderà conto della differenza culturale e sostanziale con il capo e si schiererà con la generazione dei quarantenni di ogni gruppo parlamentare che si sta formando sulla base di nuove visioni sociali, più legate alla realtà di un mondo in rapida evoluzione che sta scardinando vecchi valori e ideologie.
Un programma politico che può far capo a Renzi che ha ribadito di appoggiare il governo Letta ma contemporaneamente di dare una svolta al Pd ponendo fine ai vecchi schemi per aprirsi ad un futuro denso di incognite ma diverso dal passato.
Il moltiplicarsi in ogni partito delle giovani generazioni politiche, di quelle che non sono cresciute all'ombra dei leaders o delle segreterie, contribuirà alla formazione di una cultura generazionale stimolata da visioni e bisogni diversi e pertanto in grado di percepire il futuro e adeguarsi al nuovo che verrà.
Un "nuovo" che dovrà essere regolato perché finalmente si è capito che siamo entrati in un ciclo mondiale ove "la supremazia è data dalla gestione del denaro e, ancora di più rispetto al passato, a quella delle informazioni", rispetto all'industrializzazione e produzione, come sostenuto in Demodossalogia ed opinione pubblica edito dalla Sidd nel marzo del 1998.
Sarà la svolta che si attendeva?