martedì 16 ottobre 2012

La dilatazione demodoxalogica

Il grafico n.2 (a destra) elaborato dallo scrittore e docente universitario Toddi (Pietro Silvio Rivetta conte di Solonghello) rappresenta il percorso elicoidale della Terra intorno a se stessa e, nel contempo, lungo la traiettoria del Sole che va verso la stella apicale denominata Vega, percorrendo in un anno 650.000.000 km.
Il grafico n.1 (a sinistra) rappresenta l'interpretazione demodoxalogica del percorso ellittico del Tempo nello Spazio. Le figure, riprese da Il Tempo nel Medioevo, rappresentazioni storiche e concezioni filosofiche, gli atti del convegno internazionale del 26-28 ottobre 1998 (edizione Sidd nel 2000), sono accompagnate dalla seguente spiegazione:
"Siffatta impostazione geometrica [...] risponde anche a quelle sensazioni collettive di malessere nell'avvicinarsi al mondo di domani, elaborate da Franco Rizzo (vedasi il post di mercoledì 10 ottobre), ove il non conosciuto lo stiamo già vivendo in quanto il nostro quotidiano altro non è che la sensazione ingannevole di un presente complesso e contraddittorio, a cavallo di un passato e di un futuro, quindi non conosciuto, ma - secondo i demodoxaloghi -  pur sempre nella fascia del cono rovesciato generato dal punto di origine "a".  Un cono rovesciato contenente la "memoria" di tutti gli avvenimenti succedutesi nel Tempo, attraverso la dilatazione nello spazio; "memoria" che condiziona [...] gli eventi ed i comportamenti sociali e quindi le interpretazioni dei fatti, le sensazioni e le aspettative. Una memoria, inconscia e collettiva, che si protende verso il futuro, verso nuovi percorsi in un continuum inscindibile di spazio-tempo, dal Medioevo alla futura età robotica, a sottolineare la causalità del percorso umano nel Tempo. [...] Se rappresentiamo il Tempo con una retta infinita, cioè nelle due direzioni, essa è divisa in un punto da "passato" e "futuro": un punto senza dimensione come incontro delle due semirette. Un punto senza dimensione e che pertanto non può contenere nulla, così come non ha dimensione il presente che è una convenzione per stabilire un inizio o la fine di un fenomeno: un limite, mai una durata. Poiché il futuro è quella parte di tempo ancora da venire il presente non è che l'estremo segmento del passato: il limite mobile."
Il percorso del tempo verso l'infinito compierebbe l'elissi occupando sempre più spazio nell'Universo (la dilatazione), compensando la distanza dal centro (origine) con una maggiore velocità. Demodoxalogicamente si spiegherebbe in questo modo la globalizzazione e la velocità che contraddistingue l'epoca moderna, rispetto ai tempi lunghi dei secoli passati, descritti in Demodossalogia ed opinione pubblica (ed. Sidd 1998):
"Nel passaggio dalla società feudale contadina a quella mercantile e poi alla società industriale moderna i vari aggregati umani ebbero tutto il tempo necessario per assimilare un loro specifico ruolo adeguandovi il comportamento. Però mentre nel periodo pre-industriale il cambiamento avveniva attraverso misure multiple rispetto alla vita dell'uomo, cioè la persona non riusciva a vedere compiute le opere che aveva iniziato, oggi le trasformazioni ci sfuggono di mano: non facciamo in tempo ad ultimarle che già sono obsolete [...] Gli stessi problemi della vita quotidiana, personale o collettiva, tendono a dilatarsi per entrare in una complessità più vasta: cioè si scarica la soluzione all'esterno. Per cui lo psicanalista è deputato a risolvere i conflitti della persona, l'amministratore di condominio quelli del caseggiato; la Comunità europea i problemi economici e sociali dei paesi aderenti, l'Onu i conflitti fra gli stati."
Una memoria che nel suo percorso nello spazio conserva le condizioni degli avvenimenti collettivi ed ambientali succedutisi nei secoli, ampliando all'estra-fisico (anch'esso facente parte delle costanti della Natura) la legge della conservazione della massa di Antoine-Laurent Lavoisier (1743-1794) comunemente conosciuta in "nulla si crea e nulla si distrugge". Una memoria che condiziona inconsciamente gli eventi in quanto il futuro è l'evoluzione di un passato elaborato nel presente, sulla scorta della complessità degli incastri di un puzzle racchiudente l'ambiente, la ciclicità delle correnti di pensiero, il percorso socio-economico e la propensione oscillatoria verso il mutamento. Quello che, sul piano culturale e didattico, è il portato della Storia.                                                                                                  (5 - continua)