mercoledì 10 ottobre 2012

L'oscillazione demodoxalogica

Così come nella vita degli esseri viventi umani, animali e vegetali, c'è il momento della gestazione, della nascita, della crescita, della maturità, della vecchiaia e della morte anche in talune entità del firmamento osserviamo momenti di espansione e di scomparsa di astri. Un ciclo perenne di oscillazione che coinvolge - nel tempo e nello spazio - gli stessi avvenimenti, riverberandosi sulla natura umana. Sia le ideologie che le tecniche, l'arte o la giurisprudenza, evolvono in modo oscillatorio adeguandosi alla mutazione imposta dall'ambiente che, come abbiamo visto ieri, è un puzzle formato dal territorio, dalla popolazione che vive su quel territorio (frattale), dalle risorse del lavoro e dell'ingegno, e infine dalle risorse della natura.
Lo schema in alto, tratto da uno studio della demodoxaloga Antonella Liberati, rende bene l'idea del percorso che compie una ideologia (politica, religiosa o economica) o un'invenzione o teoria scientifica, così come un movimento culturale artistico. Il grafico illustra l'andamento delle innovazioni, ove il nuovo ciclo moderno comincia a manifestarsi senza essere riconosciuto (vedasi i riferimenti di Franco Rizzo nell'introduzione a Consenso ed istituzioni, Esi Napoli 1981) da tutte le fasce dell'opinione pubblica sino all'apogeo del moderno. (*)
humus = elementi in obsolescenza tangibile o intangibile del ciclo precedente.
innovatori/innovazioni = persone e tecnologie che tendono a rimuovere lo stato d'inerzia d'uso del ciclo precedente.
futuristi = percettori dello stato dell'ambiente, dei non ancora visibili elementi di modernità, futuri per l'opinione pubblica.
moderno = quando da innovativo e per pochi tende a diventare di massa.
post-moderno =  quando l'innovazione ha raggiunto ogni fascia e tipo di opinione pubblica con relativi comportamenti economico-sociali.
post-post-moderno = quando il bene, il servizio o il comportamento non costituiscono più motivo di ambizione o prestigio e vengono considerati patrimonio acquisito da conservare o porre in obsolescenza.
obsoleto = ritenuto da abbandonare. Spesso è rivisitato in un ciclo successivo distante.
Se allo schema raffigurato in alto tracciamo un'ideale asse cartesiano, ponendo l'apice dell'ordinata y in corrispondenza del punto 4 (moderno) e l'ascisse x sulla retta tra i punti 1 (humus) e 7 (obsoleto), e se immaginiamo sul tracciato l'inizio dell'onda di una parabola rappresentante il successivo periodo economico-sociale potremmo agevolmente dedurre che il nuovo ciclo dell'innovazione, ancora non visibile, spesso coincide con i punti 4 e 5 della modernità di massa proseguendo il suo cammino secondo lo schema del ciclo precedente. Sino alla successiva onda all'infinito.                                               
*) ... dobbiamo in qualche modo avvicinarci al mondo di domani, che avanza  tanto rapidamente da consentirci di riconoscerlo già in molte delle cose che fanno parte del nostro quotidiano ...                               (2 - continua)