lunedì 11 novembre 2013

Folla e pubblico -25

Nella nostra trattazione sulla demodoxalogia abbiamo insistito sulla unicità di pensiero (ed azione) dei gruppi umani, da noi definiti pubblico. Per esempio i lettori di un particolare autore riconosceranno nei suoi scritti concetti ed espressioni di loro gradimento e, per questo, acquisteranno in libreria l'ultimo libro uscito; non è essenziale che i lettori (pubblico soggettivo) si trovino nello stesso luogo (biblioteca o libreria) e alla stessa ora; è sufficiente che siano legati da circostanze modali quali il gradimento dell'autore preferito (da poter leggere con comodo ciascuno nella propria abitazione). Lo stesso avviene con l'attore o il regista preferito: col film visto al cinema il pubblico oltre ad appartenere alla categoria soggettiva (avendolo scelto di sua volontà) si reca in quel locale nello stesso giorno e ora, pertanto le emozioni saranno immediate e condivise (e, in piccola parte, motivate anche dalla suggestione e imitazione). Ma saranno emozioni precedentemente sedimentate in quel particolare pubblico di affezionati che desidera rinnovarle con la visione del film (al cinema o alla tv).  Ben diverso il caso delle folle, nel glossario in appendice a Scienza, società ed opinione pubblica (edito dalla Sidd nell'ottobre del 2001) riportante gli atti dell'VIII convegno nazionale di demodoxalogia, con contributi di Mariano Bianca, Anna Maria Curcio, Giulio D'Orazio, Arnaldo Gioacchini, Antonella Liberati, Michele Marotta, Umberto Melotti, Luigi Perissinotto, Edoardo Pittalis, Maria Giovanna Simbula, Laura Isabella Simbula e Fausto Tapergi sono specificate le caratteristiche dei due aggregati umani:
(continua -25)