venerdì 22 novembre 2013

Psicologia delle folle -31

Quanto sopra fa parte dell'introduzione di Piero Melograni al libro di
Gustave Le Bon Psicologia delle folle (editore Longanesi & C, 1980 Club degli editori). Un libro scritto nel 1895 per dimostrare la irrazionalità degli esseri umani quando si aggregano, quando cioè sono folla. Il primo studio scientifico sull'opinione pubblica devesi al rettore dell'università fascista di Perugia Paolo Orano e alla sua scuola di giornalismo fin dal 1928, proseguito e approfondito dal suo assistente, Federico Augusto Perini-Bembo, che in seno alla libera Cattedra di Storia del Giornalismo all'università La Sapienza di Roma suddivise gli aggregati umani in folla e pubblico e questo in oggettivo (condizioni naturali), soggettivo (partecipazione volontaria), virtuale (non consapevole). Aggregati umani che esprimono delle opinioni, durature nel pubblico, momentanee nella folla. Opinioni che tendono ad aggregarsi come la limatura sul ferro intorno ad un leader, per imitazione e suggestione. Gli ultimi studi della neuroscienza affermano che i nostri neuroni mandano e ricevono in continuazione messaggi ai/dai neuroni di chi ci è vicino adeguando reciprocamente l'effetto del messaggio scambiato. E' la spiegazione della suggestione ed imitazione che ci accompagna inconsapevolmente nell'arco della vita generando, tra l'altro, le cosiddette opinioni (vedasi la formula nell'opinione dei pubblici, puntata del giorno 8 ottobre). Di seguito riportiamo, per un raffronto storico, l'indicazione di Le Bon:

cazione      (fine  del breve corso di filosofia dell'opinione pubblica -31)