martedì 25 gennaio 2011

Menzogne e verità

Nel numero di dicembre del 2010 dell'agenzia stampa online Informatore Economico Sociale (www.demodossalogia.it) il direttore Francesco Bergamo ha scritto che sarebbe il caso di riprendere e approfondire gli studi del medico, filosofo e scrittore ungherese Max Simon Nordau, nato nel 1848 e deceduto nel 1923. Bergamo sotolinea che Nordau, nel suo saggio Le menzogne convenzionali della nostra società pubblicato nel 1895, nell'esaminare le fondamentali menzogne della società moderna, quali la religione, la politica ed il matrimonio, giunge alla conclusione che la società occidentale industrializzata è pervasa da un disagio dovuto al contrasto esistente tra il modo  di pensare e il modo di agire, come se l'uomo moderno vivesse due vite "una esterna e l'altra interna, le quali a vicenda si deridono e sono in perpetua contesa".
Nordau aveva fatto queste affermazioni più di un secolo fa, quando nella società occidentale l'unica forma ramificata di informazione e persuasione di massa era costituita dai preti, che nelle omelie si muovevano tra verità lapalissiane e false verità umane che non potevano però essere confutate dai fedeli, i quali per la maggior parte erano poveri e analfabeti e quindi non in grado di acquistare e leggere criticamente qualche giornale dell'epoca, ammettendo che questo avesse riportato la verità dei fatti e non altre menzogne.
Malgrado che all'inizio del terzo millennio le condizioni di vita nella società occidentale siano notevolmente migliorate rispetto ad un secolo fa per quello che riguarda la cultura, l'informazione e l'economia, si persevera tra menzogne e verità. Sembra anzi che in misura che qualcuno dice le cose come sono, senza alterazione, qualcun'altro cerchi di affermare scientemente il contrario. Questo è avvenuto e ancora avviene nella religione, nella politica e nella famiglia, che secondo Nordau sono istituzioni menzognere in se stesse, all'interno delle quali proliferano altre menzogne.
E, malgrado che la verità oggi arrivi molto tempo prima rispetto ad un secolo fa, per merito anche delle televisioni e di internet, rimane la sensazione che le notizie e le informazioni siano filtrate e manipolate per formare l'opinione dei pubblici secondo gli interessi e gli scopi, non sempre buoni, di chi li diffonde. Il risultato è che specialmente un gran numero di giovani, non essendo in grado di distinguere il vero dal falso, per timore di fare scelte errate, rifiutano in blocco le istituzioni indicate da Nordau dove più di altre si annidano l'ipocrisia e la menzogna, cioè la politica, la religione e il matrimonio. Quel contrasto tra il modo di pensare e il modo di agire da lui osservato più di un secolo fa, è più che mai attuale nella società del terzo millennio, dove si assiste sempre più ad una dissociazione tra il corpo, la mente e l'io (o coscienza o anima).
La strada per ritrovare il giusto equilibrio è indicata nei manoscritti registrati dallo Scrivino Ortano Mario Vitantoni, che a proposito di verità e menzogne è stato già citato nell'articolo Certezze umane e verità cosmiche pubblicato su http://www.opinionepubblica.com/ .Nell'articolo, secondo detti manoscritti si sarebbe raggiunto l'equilibrio individuale e collettivo attraverso l'unità di pensiero, e quindi di azione, auspicata da Giulio D'Orazio e molti altri, tra cultura umanistica, scientifica e religiosa; poichè la certezza umana, sinora limitata, diverrebbe verità assoluta dal momento che, secondo i testi di Vitantoni,  entità assimilabili a scienziati di un ordinamento cosmico superiore hanno fornito all'uomo ciò che cercava da sempre: la Verità con la lettera maiuscola. Con essa cesserebbero i dubbi umani causati dai dogmi delle religioni e dai dogmi dell'ateismo, ambedue basati su errate ipotesi. (scritto da Roberto Canali)

Domani: due o tre verità?