Nella trasmissione Fatti vostri di Rai2 del 29 scorso è riemerso il caso del sottufficiale della marina Davide Cervia rapito nel '90: era un perito col grado 3 di segretezza militare in quanto sapeva collaudare e far funzionare i missili e i congegni elettronici di guerra che l'Italia vendeva sottobanco alle nazioni messe all'indice dalla Nato (le forze armate europee sotto la guida degli Usa). Lo Stato, e per esso la polizia, i servizi segreti e la magistratura hanno sin dall'inizio depistato le indagini facendo sparire documenti e perdendo foto e numero di targa dell'auto del sottufficiale al fine di ritardarne la ricerca, mettendo addirittura in scena il ritrovamento dell'auto, dopo un mese, alla stazione Termini di Roma mentre testimoni e foto dimostrano che nelle settimane precedenti vi era parcheggiata un'altra auto. Non solo hanno depistato le indagini ma non hanno voluto ascoltare i testimoni che assistettero al rapimento e alla fuga dell'auto.
Questo accade in Italia quando i cittadini chiedono giustizia e di sapere la verità, ricordiamoci delle varie stragi, di Ustica, della trattativa stato-mafia, ecc. Ma quello che è peggio è l'intervento nel corso del processo (intentato dalla famiglia) di spostare il magistrato inquirente ad altro incarico. Sono passati mesi e ancora non è stato nominato il nuovo giudice, lo scopo è chiaro: giungere all'archiviazione per decadenza dei termini.
Nel campo della giustizia (?!) civile sono all'ordine del giorno le sparizioni dei fascicoli, le prescrizioni per scadenza dei termini, le promozioni o spostamenti dei giudici in corso d'opera. E' una giustizia malsana in mano ai servizi segreti, ai vertici ministeriali, alla massoneria e ai partiti e sindacati che hanno - tutti - il potere di esercitare pressioni a catena per addomesticare le sentenze (vedasi il giornalista Marco Lillo de il Fatto Quotidiano nel post del 20 scorso) quando il ricorrente è un inerme cittadino.
Eppure basterebbe inserire nel codice la norma che i giudici (civili) non potranno assumere nuovi incarichi sino a quando non avranno concluso i procedimenti aperti e che i giudici siano nominati per estrazione e non per scelta insindacabile del Pg. Inoltre i termini per la prescrizione dovrebbero valere solo dopo la pubblicazione della sentenza di primo grado e il numero dei testimoni dovrebbe essere concordato fra le parti all'inizio del processo.