Domani 17 novembre Luca Cordero di Montezemolo presenterà il suo programma politico o, meglio, quello del movimento "Italia Futura" composto da tante teste eccellenti provenienti dalla cosiddetta società civile, come il presidente delle Acli, un paio di ministri, il capo della Cisl e tanti altri. Già siamo sessantamila dicono gli organizzatori (riferendosi ai tesserati dopo tre anni dalla nascita del movimento) con un programma che intende "voltare pagina" in quanto concordato con associazioni, imprenditori, lavoratori e professionisti; un programma di centro che vuole fare chiarezza sulla situazione e il futuro politico dell'Italia candidando alla presidenza del Consiglio dei Ministri ....... Mario Monti. A parte il fatto che la candidatura di Monti non sembra una svolta ma una prosecuzione (anche se dettata da una necessità imposta dai vertici della Cee) non c'era anche Pier Ferdinando Casini (l'eterno centrista abituato a giocare su più tavoli) che auspicava un'amalgama di moderati per confermare l'attuale presidente del Consiglio? Qualcosa non funziona, più ci avviciniamo alle elezioni politiche e più la situazione si ingarbuglia; addirittura frange del Pdl e del Pd, dicono gli organizzatori, sono pronti ad aderire alla lista civica che sorgerà dalla proposta di "Italia futura". Per ora i candidati attendono gli eventi mentre dietro la società civile che aderisce al movimento si scorgono centri di potere economici ed associativi e aspiranti al ruolo di casta. Sui tavoli della politica qualche carta falsa circola!
Nei giorni scorsi in molte piazze d'Europa e d'Italia si sono svolti cortei e manifestazioni degenerati in scontri con la polizia. Con un suo paradosso Pitigrilli affermava che se un cittadino, che quel giorno ha litigato con la moglie o è stato apostrofato dal capoufficio, passa in una strada ove due automobilisti vengono alle mani non si trattiene dal dare un'ombrellata in testa ad uno dei due non chiedendosi chi abbia torto o ragione: è lo sfogo di chi ritiene di aver subito un torto. Molti manifestanti (disoccupati o arrabbiati) non hanno resistito all'impeto di danneggiare auto e vetrine e, persino di contrastare i cordoni della polizia: quando una folla si eccita, ci confermano ampi studi, anche la persona più pacifica viene travolta dall'esaltazione. Se poi nei cortei si infiltrano i professionisti degli assalti alle forze dell'ordine il gioco è fatto. Recentemente in Val di Susa sono stati fermati circa duecento spagnoli venuti a manifestare contro la Tav, è legittimo porsi la domanda se qualcuno abbia loro pagato la trasferta e l'armamentario? Certo, anche la polizia ha i suoi torti, per la brutalità delle cariche contro i manifestanti e la furbizia dei percorsi obbligati e delle prove, come avvenuto al G8 di Genova con le bombe molotof nascoste nella scuola. Anche in queste manifestazioni circolano carte false e forse sarebbe opportuna, da parte del ministero degli interni, più una informazione di intelligence che di repressione.
Lunedì: 14 milioni.