mercoledì 28 novembre 2012

L'apparente mutamento (politico)

I cambiamenti sono la conseguenza di un lento evolversi nel tempo, in politica come in natura; anche le rivoluzioni che entrano di colpo sulla scena della storia hanno avuto una sedimentazione culturale di anni prima di passare all'azione politica. Il mutamento è lento anche in natura: per millenni un figlio è nato da un uomo e una donna, ora è sufficiente una donna fecondata in ambulatorio (sempre da un seme maschile), tra qualche decennio la riproduzione in laboratorio (scegliendo i genii e le caratteristiche) potrebbe essere di uso comune. Verrebbe allora meno la millenaria caratteristica della riproduzione sostituita dal puro piacere edonistico dell'accoppiamento e del controllo (o programmazione) delle nascite. Una svolta nel pensiero occidentale che potrebbe essere accompagnata da furibonde lotte religiose e sociali tra conservatori e innovatori.
Così come in chimica, per la legge di Antoine-Laurent Lavoisier nulla si crea e nulla si distrugge, nelle scienze sociali (e quindi anche politiche) ci sono, ci sono stati e ci saranno sempre i contrasti tra almeno due fazioni: i Montecchi e i Capuleti, i cattolici e gli anticlericali, i rossi e i neri, la destra e la sinistra, i monarchici e i repubblicani, e così via. In sostanza tra chi è ancorato alla tradizione e chi invoca il mutamento. Matteo Renzi il rottamatore, Niki Vendola l'innovatore, Pier Luigi Bersani l'usato sicuro, solo per riferirsi all'area di sinistra. Ma ogni corrente di pensiero o formazione politica ripropone, al suo interno, il dualismo tra le varie impostazioni.
Andando alla radice del dualismo la lotta è tra coloro che sanno navigare o sono all'interno delle istituzioni, da cui spesso ricavano benefit e status sociale, e coloro che vorrebbero entrarci (o perlomeno partecipare agli utili che le istituzioni elargiscono). L'evoluzione della società passa attraverso la contrapposizione di queste due istanze. Il conservatore è restio a modificare la situazione temendo, in cuor suo, di dover spartire le sempre poche risorse con i nuovi arrivati oppure di peggiorarre la sua situazione; ricorda i bei tempi in cui per le strade circolavano poche automobili e i dipendenti si rivolgevano al capo con il cappello in mano. I tempi sono cambiati ma il timore dei conservatori (oggi definiti moderati di centro-destra) è rimasto. Nonostante ciò qualcosa cambia, seppure molto lentamente tanto da far pensare che tutto sia fermo.
Gli innovatori, di destra come di sinistra, vogliono partecipare, rottamare il vecchio, inventarsi un futuro. Ecco allora il sussulto delle primarie per scegliere un candidato leader: Renzi o Bersani per il Pd, Angelino Alfano e altri per il Pdl (con tante incertezze sulla possibilità di svolgere le primarie in tempo utile). Il vero mutamento che non tutti hanno colto consiste nel percorso finale dei due schieramenti politici, frastagliati al loro interno, che saranno costretti a percorrere la stessa strada in quanto imposta dalla situazione economica e dai tutors della finanza internazionale e della Cee. Quindi tanta passione politica dei cittadini ..... per un apparente mutamento!