venerdì 29 novembre 2013

La questione è politica!

Nel corso della mia attività professionale ho assistito a moltissime riunioni di politici, sindacalisti o dirigenti industriali che discutevano su meravigliosi programmi, in genere economici o organizzativi, che avrebbero risolto - se applicati - annosi problemi sociali o aziendali. Il fatto è che al termine delle riunioni, ove erano state approvate le direttive politiche o strategiche (molto generiche e fumose) che i subalterni avrebbero dovuto applicare, si diceva: per i dettagli ci penseranno i tecnici. I dettagli consistevano nel trovare le risorse economiche necessarie o ridurre il personale, bazzecole! 
Ho l'impressione che tale prassi sia ancora in uso, specie quando sento dire che "la questione è politica".
Che un inquisito o condannato si proclami, in buona o cattiva fede, innocente è normale: rientra nei comportamenti umani. Quello che non è normale è sostenere che un condannato, oltretutto con altri procedimenti in corso e altrettanti superati, sia amnistiato in quanto è un politico che ha ricoperto incarichi istituzionali e ha saputo accorpare intorno ad una idea politica migliaia di italiani. Se accettiamo codesto ragionamento tra Bettino Craxi e Silvio Berlusconi le differenze sono solo nel colore del partito ma il senatore pretende (annunciando un castigo che ricadrà sui figli dei detrattori erettisi a giudici) di essere giudicato politicamente. Se si accetta un tale principio la società potrebbe crearne altri: sono uomo di chiesa e mi può giudicare solo Dio, sono il presidente di una importante azienda e non posso lasciare l'incarico in un momento di crisi, migliaia di persone credono in me, sono conosciuto come un benefattore, ecc.
Le sentenze della magistratura sono una cosa le opinioni della società un'altra, né l'una nè l'altra possono interferire tra loro; la piazza non può prevaricare sulla magistratura, può criticarla, esprimere opinioni  e chiedere (solo chiedere) modifiche legislative.
Così come la presentazione di dichiarazioni giurate di testimoni non ha valore in sede di commissione politica in quanto documentazioni di pertinenza della magistratura. La questione non è politica!