Il prossimo anno avremo le elezioni per il Parlamento europeo e parecchi rinnovi dei consigli comunali italiani, nelle ultime 48 ore abbiamo assistito a due manovre di preparazione per tali eventi: la separazione del gruppo di Angelino Alfano dal nuovo corso di Silvio Berlusconi e quella dei popolari di Pier Ferdinando Casini dal gruppo parlamentare che si riconosce intorno a Mario Monti.
Per avere qualche parlamentare in Europa occorreranno delle percentuali abbastanza alte di consensi perché lo sbarramento del quorum non consentirà l'accesso alle formazioni minori; essendo entrambi di centro destra i due gruppi dei parlamentari scissionisti e le conseguenti annunciate formazioni politiche non è solo ipotesi immaginare che Alfano e Casini, in vista delle elezioni e prima della prossima primavera, unirebbero le forze ripartendosi uno la presidenza e l'altro la segreteria del partito (se già non abbiano stipulato un accordo sottobanco). Del resto la strada è obbligata dal tipo di legge elettorale per l'Europa e per la tendenza italiana al monocameratismo (riduzione dei parlamentari) e bipartitismo.
La nuova formazione politica (di centrodestra) sarà a fianco del presidente del consiglio Enrico Letta e fermamente europeista mentre la nuova Forza Italia di Berlusconi accentuerà la vocazione antieuropeista, antigovernativa e populista in concorrenza con Beppe Grillo.
Sarà l'occasione per fare chiarezza nel panorama politico italiano, anche in conseguenza di quello che avverrà all'interno del Partito Democratico con la svolta impressa da Matteo Renzi.