venerdì 18 gennaio 2013

Berlusconi, il vincitore

Stando ai sondaggi elettorali annunciati da Silvio Berlusconi, nelle sue apparizioni nelle varie tv, avrebbe superato il 40% dei consensi; infatti ad Abbiategrasso su tre cittadini interpellati ben due hanno detto che avrebbero votato per Berlusconi, altrettanto a Somma vesuviana. A nord come a sud i sondaggi danno la vittoria al cavaliere: a Molfetta l'unico interpellato si è espresso per Berlusconi, così come a Nuoro, Orbassano e Lignano. Ergo, se su mille intervistati una buona manciata esprime le sue simpatie per l'ex premier e, addirittura, in alcune località (come quelle sopra indicate) c'è un plebiscito per il capo della coalizione Pdl-Lega (come evidenziato nei numeri citati) possiamo concludere che la maggioranza è a favore di Berlusconi. Per la legge della logica se in sei casi (i paesi citati) è in testa Berlusconi nel resto dell'Italia i risultati del sondaggio molto probabilmente ricalcherebbero quelli esposti; questo per la legge della logica che non è la stessa legge della statistica. Ma cosa importa? Quel che conta è avere dei numeri a favore da sbandierare come le tavole dei dieci comandamenti. I sondaggi intervistano campioni di popolazione presi da un universo secondo proporzioni algebriche che riproducono in scala l'universo stesso. Se si sbagliano le proporzioni c'è il rischio di sbagliare i risultati, come accadde negli Usa nello scorso secolo quando una società di ricerche intervistò i campioni estratti dall'elenco del telefono, ignorando la popolazione povera e senza telefono che era in maggioranza. Meglio facevano ai tempi dei governi della Dc, quando il ministero degli Interni per conoscere in anticipo i risultati elettorali incaricava i prefetti di rilevare quante copie vendeva nelle edicole ciascun giornale quotidiano e quante persone affollavano i comizi dei partiti. Evidentemente Berlusconi ha un suo metodo particolare, ci crede e vuole darla ad intendere anche agli altri. Come si dice: in campagna elettorale è tutto lecito.
E' invece il vincitore sul piano della propaganda politica: quando va agli show televisivi eccita la fantasia degli spettatori con mosse da cabaret (me ne vado? me ne vado? Oppure pulisce la sedia ove si è seduto Marco Travaglio), quando va a trasmissioni serie (come Omnibus deLa7tv) si comporta in modo amichevole e serioso. Evidentemente ha studiato il pubblico delle singole trasmissioni televisive e lo circuisce nel modo più consono. Oltre ad aver iniziato per primo la campagna elettorale costringendo gli avversari a scendere sui temi da lui impostati.