mercoledì 9 gennaio 2013

Le manine dei servizi

In questi ultimi mesi, stando alle informazioni dei mass-media, delle circostanziate lettere anonime hanno denunciato annose anomalie nel comportamento in seno alle istituzioni: dalle turbative d'appalto alla sottrazione di documenti. Nulla di nuovo, sulla infedeltà dei funzionari pubblici non c'è cittadino che non abbia qualcosa da riferire: dal vigile urbano che suggerisce una regalia per non denunciare una violazione urbanistica al geometra che sbaglia una carta topografica, sino all'ispettore ministeriale che controlla solo le opere concordate o archivia le pratiche segnalate da personaggi di tutto rispetto ed ossequio in grado di favorire promozioni o altro. Politici, alti prelati e uomini dei servizi segreti non si sottraggono dal dare consigli, minacciare ritorsioni, promettere benefit per aggiustare questa o quella pratica o agevolare un concorrente nel corso di un sostanzioso appalto, magari senza bando d'asta. Comportamenti che quasi tutti i giudici conoscono (spesso con tanto di nome, cognome e importo) ma che sono trascurati per privilegiare le malefatte più sostanziose, segnalate dal procuratore capo. 
A volte qualche giornalista o qualche mano più o meno anonima ma a conoscenza dei fatti tira fuori dal cassetto vecchi casi illuminandoli con una luce diversa. Generalmente, col senno di poi, alcuni fatti o documenti indicano versioni diverse dalle prime indagini, tanto che si sospetta che ci sia stato un depistaggio nelle stesse; tra i casi più famosi oltre agli attentati ai giudici Giovanni Falcone e Pietro Borsellino (www.falconeborsellino.net/), a una serie di incidenti e suicidi e al rapimento di Emanuela Orlandi, possiamo aggiungere il mostro di Firenze  Pietro Pacciani sacrificato come capro espiatorio. Casi nei quali alcuni giudici  hanno fatto carriera ed altri sono passati ad altri incarichi ma in tutti c'è una traccia dei servizi.    
Se prima l'accertamento della verità era già complicato oggi, con Internet, la confusione è aumentata. Sorgono fatti e testimonianze non suffragate dalle pezze d'appoggio (di documentazioni cartacee o telefoniche d'epoca) e messe in rete da personaggi sconosciuti o non affidabili, quando addirittura attraverso il sito non si riesce a risalire all'emittente o al primo internauta che ha messo in circolo la nuova versione. E' il caso della pubblicazione Mistero di Stato, rintracciabile solo attraverso la navigazione dei siti, che ipotizza il coinvolgimento dei servizi segreti e Gabriella Pasquali Carlizzi rilanciata nel blog di Paolo Franceschetti che offre una visione completamente diversa sul caso di Aldo Moro, mescolando documenti ed ipotesi di difficile decifrazione della realtà ma terrificanti per le suggestioni che offre sui servizi segreti, il vaticano e più di un politico.

Domani: La società civile.