martedì 29 gennaio 2013

Siamo matti?

Potrebbe essere una barzelletta ma è accaduto realmente: un'assistente sociale era solita accompagnare ai giardini pubblici i suoi assistiti mentalmente minorati, per favorirne l'integrazione sociale. A tale scopo, pur sorvegliandoli da lontano, li lasciava liberi per il parco. Un giorno si accorse che una sua assistita, seduta su una panchina, aveva avuto una lunga conversazione con un giovane di passaggio; alla domanda di cosa si fossero detti la ragazza rispose che il giovane le aveva tra l'altro proposto di andare a prendere un caffè. "E tu cosa hai risposto?" chiese l'assistente sociale. "Ho rifiutato, sono matta ma mica scema", fu la risposta.
Crediamo che molti italiani questa frase se la pongano ogni giorno.

I guai del Monte dei paschi di Siena iniziarono con l'acquisto della banca Antonveneta per quasi dieci miliardi di euro, rilevandola dalla banca spagnola Santander che l'aveva pagata sei miliardi quando la valutazione degli esperti si aggirava sui tre miliardi; tutto nel giro di un anno! Sembrerebbe la storia del cerino che brucia l'ultimo che lo prende in mano. Il Monte che cercava di espandersi con filiali in tutta Italia per consolidare la sua posizione tra i grandi gruppi bancari si era così sobbarcato l'onere di riportare nel Paese l'Antonveneta nella logica di salvare le aziende italiane. Fu una ventata di italianità pagata a caro prezzo. Al governo c'era Romano Prodi con i ministri Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani mentre Walter Veltroni era segretario del partito. La Fondazione che controllava e controlla il MpS è nelle mani del comune e della provincia di Siena amministrati dalla sinistra ex Pci, poi Ds, ecc. La Fondazione nomina i dirigenti della banca: quindi o nomina degli incapaci o li nomina secondo criteri politici (in ogni caso personaggi non all'altezza di amministrare una banca che si poneva dei grandi traguardi). Possibile che partito e governo non sapessero nulla?
Non siamo mica scemi!

La Banca d'Italia  è deputata a controllare le banche che operano in Italia, rilasciando permessi per acquisizioni, espansioni territoriali, bilanci, ecc. Nel consiglio d'amministrazione della banca d'Italia ci sono i rappresentanti di tutti i maggiori istituti di credito operanti nel paese. Non sono mica scemi (loro)!

Fabrizio Corona, un eclettico personaggio che spazia dalla piccola imprenditoria al riciclaggio, dal mondo della moda e dei vip al ricatto, e quanto altro, avendo saputo che il Tribunale lo aveva condannato a cinque anni di carcere si è allontanato da Milano per "andarsi a costituire" (secondo quanto da lui dichiarato) in Portogallo. Ma non era più comodo andare al più vicino commissariato? O siamo scemi!

Partiti e sindacati hanno le loro ricette per il welfare, lo sviluppo, la salvaguardia delle aziende in crisi; inoltre sono per la riduzione dell'Imu sulla prima casa e sulle altre tasse e imposte. Tutti programmi che richiedono il ricorso alle casse pubbliche, cronicamente vuote. Dove prendere i denari necessari? Dal ricavo che verrà incrementando i controlli sull'evasione contributiva, è la risposta. Come a dire: ti compro il gelato se per terra trovo la somma necessaria. Ipotesi, facili da enunciare ma di difficoltosa attuazione se non si svolta completamente con riforme realistiche e non demagogiche; gli evasori non sono scemi, infatti loro trovano sempre mille modi per non pagare mentre ai contribuenti onesti viene accollata la somma non versata dai disonesti. Sorge un dubbio: che gli scemi siano gli onesti?